giovedì 4 maggio 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

OGGI LE COMICHE!
Dirk e io, Andreas Steinhöfel (trad. Alessandra Petrelli),
ill. Peter Schössow
Beisler 2017

NARRATIVA PER MEDI (dagli otto anni)

"Siamo montati sulla slitta, Dirk davanti e io dietro. Tieniti forte, ha gridato, si parte!
E' stato bellissimo e soprattutto superveloce. Il vento mi fischiava nelle orecchie, i fiocchi di neve mi sbattevano in faccia e non vedevo niente perché tenevo gli occhi socchiusi. Sfrecciavamo come saette, Dirk urlava sono il discesista migliore del mondo, io strillavo ma quando arriviamo, perché continuavo a non vedere niente.
Poi c'è stato il botto."

Dirk è davanti perché è il più coraggioso dei due, ma Andreas, suo fratello maggiore non si è mai rotto un osso! Anche questa volta Dirk se la è vista brutta perché lo slittino a fine discesa è planato, saltando la scarpata, nel ruscelletto di acqua gelida, facendolo atterrare proprio in mezzo al guado.
Recuperare il fratello dall'acqua e, possibilmente, anche lo slittino non sarà cosa semplice. Il ramo non regge e anche Andreas ruzzola per la scarpata e finisce a faccia avanti nell'acqua: ora entrambi sono a mollo. Tornare a casa con un principio di assideramento per finire entrambi in una vasca di acqua, questa volta bollente, con una cioccolata calda di consolazione da rovesciare prontamente sulle coperte e un blando castigo è il degno finale di uno dei dodici racconti di infanzia di Andreas Steinhöfel.


Una visita sotto Natale all'ospizio dei vecchietti per cantare loro Tu scendi dalle stelle, un compleanno festeggiato mangiando e lanciando spaghetti al sugo con le mani, un terzo fratello in viaggio da e verso lo spazio, un piccolo racconto horror nella cantina del vicino 'assassino', una casa nuova da costruire sull'albero e una casa vecchia da ricostruire tra gli alberi, una pioggia in campeggio, e una pioggia in città e infine il viaggio clandestino di una tartaruga: questi sono i racconti del piccolo Andreas.


Il grande Andreas, inteso come Steinhöfel, autore già tanto amato per la serie di Rico e Oscar (sempre edito da Beisler), è qui alle prese con i suoi ricordi d'infanzia. Il primo dei suoi libri usciti in Germania, quello che lo ha portato, anche un po' per caso, a diventare un apprezzato scrittore per ragazzi, è un libro che mi lascia parzialmente interdetta.
La struttura è consueta: sequenza di episodi di vita quotidiana che hanno per protagonista un ragazzino. Accanto a lui ruota la famiglia, i suoi amici, la maestra; gli scenari sono la scuola, la casa e i suoi dintorni, il campeggio e poco altro.
In definitiva sono racconti di un'infanzia, anzi di più infanzie e delle loro consuetudini. Eppure in tale contesto avverto un'anomalia. Non si percepisce immediatamente, ma con una certa regolarità si presenta a una pagina dalla fine di ogni episodio. Nel momento in cui, in una lettura ben cadenzata in cui si sorride e tutto scorre a meraviglia (complice anche la felice idea di abolire il discorso diretto), si innesta un'improvvisa 'impennata' nel ritmo che trasforma tutti gli episodi in una 'comica' alla Ridolini. I protagonisti accelerano, sembra quasi che alzino anche il tono della voce, si picchiano l'uno con l'altro, si insultano un bel po' e soprattutto fanno succedere dei veri e propri parapiglia, in un crescendo di cadute, di rotture di oggetti, di guai e pericoli incombenti, di reazioni a catena irrefrenabili che culminano sempre in un disastro generale.


Per questo motivo sono grata alle ultime pagine del libro in cui lo stesso Steinhöfel sente il bisogno di spiegare l'origine di questa scelta 'stilistica'.
Far ridere, far ridere il lettore come riderebbe davanti a una comica di Stan Laurel e Oliver Hardy. 
E così, partendo da veri episodi della propria infanzia, bellissimi nella loro autenticità, egli costruisce finali rocamboleschi per suscitare l'ilarità di chi legge. Da lettrice adulta, la scelta non mi persuade del tutto, perché trovo ridondante il cambio di passo, ma mi rendo conto che su lettori più giovani, e forse meno esigenti, questo colpo di acceleratore faccia grande presa: il libro è un best seller in Germania e mi auguro lo sarà presto anche qui in Italia.


Tuttavia d'istinto mi sono affezionata a quei racconti che suscitano la risata, senza troppo artificio, pur riuscendo a mantenere una loro comicità e un loro tempo 'naturali' come Arriva l'acqua, arriva l'acqua! che è il mio preferito, oppure il piccolo 'Krimi' con il vicino di casa, che Steinhöfel ha saputo inventare di sana pianta, da quel grande scrittore che è.

Carla

Noterella al margine. Un valore a sé i disegni dalle ardite prospettive di Peter Schössow.

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