ELOGIO DELL'ANARCHIA
L'albo
illustrato di cui parlo è Tre scimmie dispettose,
meritoriamente tradotto da La Margherita; protagonista Arabella De
Nuvolis (Nilda Snibbs nell'originale), una prosperosa signora amante
dei cappellini variamente adornati, limpida espressione di perfetta
educazione e buoni sentimenti. Emma Chichester Clark, per dare vita
al personaggio, sceglie un'ambientazione parigina, anni '30.
Arabella
ha una casa piena di ninnoli ed è una persona sicuramente amabile.
Ha tre graziose scimmiette, Plinio, Baldo e Lulù. Quando lei esce,
loro inevitabilmente si annoiano, ma ci sono tante cose interessanti
in casa: un giorno è il salotto, con il vaso di fiori, il giornale e
il lavoro a maglia di Arabella; il giorno dopo la cucina, con la
zuppa di pomodoro, il secchio dell'immondizia e tante spazzole, poi
il bagno con rotoli interminabili di carta igienica e tanto shampoo
profumato. Ogni giorno Arabella esce con uno sguardo sempre più
apprensivo e il suo ritorno è inesorabilmente pieno di sorprese. La
gentile signora davvero non ne può più.
Un giorno ritorna a casa e
trova stranamente tutto in ordine, in salotto, in cucina e persino
nel bagno: si fa strada un bruttissimo pensiero, dove sono finite le
tre scimmiette? La vita diventa improvvisamente grigia e Arabella si
dispera. Piange fiumi di lacrime e per cercare un altro fazzoletto
apre l'armadio della camera da letto ed ecco ricomparire le
scimmiette dispettose. Tutto a posto? Naturalmente sì, nel senso che
ricomincia il circo, il ciclo perpetuo di inutili raccomandazioni,
infiniti dispetti e amorevole compagnia.
Non
poteva che essere concepita così questa storia, con un testo che è
un elogio dell'anarchia della vita, della confusione che la presenza
di un altro, un diverso da sé, inevitabilmente comporta; le immagini
sono l'adeguato contraltare, la vita ordinata, graziosa, un tantino
fru fru della protagonista. I suoi cappelli adornati con grazia, i
fiori freschi posti nel vaso in salotto, l'arredamento così
squisitamente femminile. Arabella, che cura la casa con tanta
attenzione, ha forse fatto la scelta sbagliata, prendendosi tre
scimmiette dispettose? Naturalmente no, perché lei non potrebbe
vivere senza quel caos permanente, senza quell'affetto burrascoso e
impudente. La vita, d'altra parte, è così: rigorosamente
imprevedibile e proprio per questo inestimabile.
Ogni
dettaglio delle tavole della Chichester Clark rappresentano questo
continuo ineliminabile contrasto fra l'ordine curato e l'anarchica
creatività delle scimmiette, che ogni volta inventano nuovi modi per
divertirsi. Senza di loro davvero la vita di Arabella sarebbe grigia
e triste.
Non so
se metterà in difficoltà qualche mamma con l'ansia dell'ordine, ma
trovo Tre scimmiette dispettose un allegro e salutare
inno all'imprevedibilità degli affetti.
Lettura
divertente e necessaria per bambine e bambini a partire dai cinque
anni.
Eleonora
“Tre
scimmie dispettose”, Q. Blake e E. Chichester Clark, La Margherita
2017
Nessun commento:
Posta un commento