martedì 11 febbraio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

CHE CIMPA!

Cimpa la parola misteriosa, Catarina Sobral
Nuova Frontiera Junior 2013


ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)

"Scomparsa dalla notte dei tempi, fu ritrovata per caso, in un vecchissimo dizionario.
Era una nuova parola: CIMPA. Ben presto la notizia si sparse ovunque. Tutti volevano utilizzare la recente scoperta, ma nessuno sapeva come.
Nessuno sapeva che cosa significasse e neppure a quale classe di parole appartenesse..."

Secondo la vecchissima professoressa è un verbo: cimpare, della prima. E così quando quella bambina bruciò la torta, sua madre le gridò di cimparla...
Secondo il linguista invece CIMPA era un nome e non un verbo. Le cimpe che sono all'estero sono verdi, sosteneva qualcuno che era certo di averle viste...Ed erano ottime nel risotto!
Ma quale nome e nome: CIMPA è un aggettivo e così cimpa, cimpissima e cimposo cominciarono a entrare nel lessico di tutti i giorni. Ma da lì a cimpamente il passo fu breve.

Insomma, ognuno usava la nuova parola a seconda di come tirava il vento: pronome, congiunzione e poi diventò addirittura preposizione. Ma lo studioso che l'aveva scoperta non poteva accettare tanto pressapochismo su una questione così puntuale qual è la grammatica e così, dopo aver studiato e ristudiato, pensato e ripensato arrivò alla conclusione che Cimpa non poteva essere altro che un PERLINCO...


Cimpa che libro! È proprio una bella cimpa leggerlo. E pensare che quando lo avevo visto nella sua versione originale, in lingua portoghese, non lo avevo quasi cimpato. Eppure, va detto cimpamente, questa idea è davvero buona.
Cimpare in classe con i bambini potrebbe essere fonte di grandi risate e di grandi riflessioni grammaticali, entrambe attività auspicabili.
Cimpando si impara, e se lo si fa con divertimento è ancora meglio.
Ma Cimpa non è solo questo: se da un lato la parola inventata che si modella a seconda dell'uso che ognuno ne fa può essere spunto per ragionare sulle categorie grammaticali, intorno a cui 'ronzano' i ragazzini fin dalla prima elementare, dall'altro la parola inventata e usata da tutti, pur ignorandone il significato, ci apre gli occhi su quei tanti fenomeni di massa che chiamiamo comunemente 'moda'.
Cimpa diventa di moda e tutti gli abitanti della città, per sentirsi a la page, cominciano ad usarla. Poco importa che ne ignorino il senso ultimo.
D'altronde la moda spesso annebbia il pensiero o, quanto meno, lo uniforma secondo criteri condivisi dalla maggioranza. Per il maitre à penser di turno dettare legge è un gioco da ragazzi, se tutti pendono dalle sue labbra e prendono come oro colato le sue parole, cimpa inclusa.

Carla


Noterella al margine: che Cimpa sia un libro geniale in molti suoi aspetti spero lo abbiate intuito (Premio come miglior libro per bambini, conferitogli dalla Società degli autori portoghesi lo scorso anno).
Nelle illustrazioni di Catarina Sobral, che, per taglio prospettico, hanno il pregio di chiamarti dentro ci sono dei veri e propri gioielli. A parte le citazioni di Lisbona con il suo tram 28 e la Biblioteca Nacional de Portugal, ci si bea nella pagina dedicata alle librerie. Vero e proprio catalogo di luoghi di culto per ogni buon lettore. A partire dalla AB di Amsterdam con le sue tende a righe rosse e bianche per finire alla Shakespeare and Company di Parigi, senza dimenticare la famosa Ler Devagar di Lisbona, riconoscibile per il suo ciclista volante. 


Che nostalgia!

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