WALTER E L'ADENOSINA
Il bell'addormentato, Pieter
Gaudesaboos, Lorraine Francis
Sinnos 2017
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Walter dorme a colazione.
Dorme mentre dipinge.
E dorme perfino al parco giochi.
'Svegliati Walter!', dice sua madre,
quando lui si addormenta nel bel mezzo della visita all'Acquario'.
'Svegliati Walter!', gli dice il
poliziotto..."
Walter è un
bambino sempre stanco: dorme anche quando è in piscina, alla sua
festa di compleanno e durante il temporale, nonostante i tuoni.
I suoi indaffarati
genitori non ne possono più e decidono di porre rimedio al sonno
inestinguibile del loro bambino. Vanno da un dottore vero e da un
dottore che va in televisione, ma nessuno dei due riesce
nell'intento.
Attraversano la giungla per raggiungere una saggia
guaritrice, tuttavia, nonostante la sua potente pozione lo
scombussoli un bel po', il sonno lo riacchiappa e Walter si
addormenta di nuovo. A niente portano le sirene dei pompieri, i
ragni, la macchina del solletico o una orchestra di 75 elementi.
Neppure essere 'palleggiato' da una squadra di basket lo fa desistere
dal suo letargo.
Più di ogni
fragore e di ogni sbatacchiamento possono invece le leccatine di un
cane arrivato da chissà dove.
Non sarà che tutto
quel grande sonno nasceva dalla grande noia che Walter doveva
combattere ogni giorno?
Non è più un
sospetto: è scienza. Uno studio condotto dall'Università di Tsukuba ha dimostrato con un esperimento condotto su topini da laboratorio
che l'area del cervello deputata al piacere, il nucleus accumbens,
'accende' o 'spegne' i suoi neuroni, stimolati da una
molecola,l'adenosina. In tal modo gli scienziati sono riusciti a
indurre sonno e veglia anche in condizioni avverse (forte luce o
orario abituale di sonno dei topi). Il passo successivo è stato verificare
che sull'adenosina dei topini incidono fattori motivazionali, come
per esempio la presenza nella stessa gabbia di cioccolato, giocattoli
o esemplari dell'altro sesso. In queste circostanze i loro neuroni
del sonno si sono messi a riposo e i topini, come se niente fosse,
hanno dormito molto meno e si sono divertiti molto di più.
Visto che le cose,
a livello molecolare, stanno così, occorre ripercorrere all'indietro
la storia di Walter e vedere cosa gli ha provocato questo surplus di
adenosina nella testa. Nulla delle parole di Lorraine Francis fanno
sospettare qualcosa, mentre illuminanti in tal senso sono i disegni
di Gaudesaboos.
In piscina, mentre
lui dorme in acqua suo padre e sua madre lavorano alacremente ai loro
computer, senza degnarlo nemmeno di uno sguardo. Al parco giochi
Walter dorme sull'altalena e nessun altro è nei dintorni.
All'acquario padre e madre sono lì a digitare assorti su cellulare e
tablet e la piovra ha gioco facile su quel bambino addormentato.
Alla sua festa di
compleanno, l'invitato più giovane ha almeno quarant'anni e lui
precipita nel sonno e nella torta.
E intanto l'adenosina cresce
cresce e cresce.
Per inibire la
molecola del sonno, occorre un giocattolo o meglio ancora, qualcuno
con cui condividerlo.
Qui le parole e le
immagini convergono sull'inibitore naturale: quel cane che entra in
casa, raggiunge Walter sulla poltrona e gli lecca il collo, per non
mollarlo più.
Si riconferma la
grandezza della chimica, ma soprattutto di Gaudesaboos che, con quel suo tratto indagatore del dettaglio, già in passato aveva convinto stuoli di critici con il bel libro Una scatola gialla. Anche in quella storia testo e immagini
invitavano all'acutezza dello sguardo e del pensiero e si
spalancavano verso il finale silenzioso e gigante.
A ogni rilettura uscivano nuovi
dettagli utili a comporre una visione d'insieme sul senso ultimo
della storia.
Senza fare dichiarazioni, d'altronde i designer per
mestiere si affidano di preferenza alla comunicazione per immagini,
Gaudesaboos va deciso alla meta, costellando le tavole di ironia e
ammiccamenti verso il pubblico degli adulti: dalla prima pagina con
la marca del computer paterno fino all'ultima immagine con la
meritata punizione di un ciarlatano, nel buio di una città
addormentata.
I più piccoli, dal
canto loro, sapranno apprezzare e sosterranno l'idea che un cane ti salva
sempre la vita, soprattutto se sei piccolo e un po' solo;
riconosceranno i cheerios sparsi quasi ovunque, la loro torcia-cane (con carica a mano) e, di
tavola in tavola, andranno in cerca dei topini bianchi, forse usciti
dal laboratorio del professor Yo Oishi di Tsukuba.
Ma questa è
un'altra storia...
Carla
Noterella al
margine. Peccato che il silenzio dell'edizione originale sugli animali che tornano ad
ammiccare dalle pagine, nell'edizione italiana sia stato interrotto dal
suggerimento di cercare
topi, tigre e cane.
L'attenzione e il gusto della
scoperta sono un valore in sé.
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