lunedì 13 marzo 2017

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

OLTRE I CONFINI DELLA REALTÀ


Il marchio Hot Spot, espressione della programmazione editoriale de Il Castoro, destinata ai giovani adulti, ci ha abituati a scelte forti e tematiche importanti. Ma c'è un libro diverso da tutti gli altri: Il viaggio di Caden, di Neal Shusterman.
Diverso perché profondamente legato a un'esperienza vissuta direttamente dall'autore, e perché tratta di un argomento tabù, la malattia mentale.
E' letteralmente la descrizione, la più oggettiva possibile, di un passaggio all'inferno, così come lo ha vissuto uno dei figli dello scrittore americano. Qui ha il nome di Caden, giovane adolescente che passa velocemente dalle ossessioni, come camminare a piedi nudi ininterrottamente per ore perché convinto che sia l'unico modo di salvare il mondo, alla perdita di contatto con la realtà, entrando in un delirio psicotico che costringe il ragazzo a vivere due vite. Un primo periodo in cui il ragazzo riesce ancora a mascherare le sue angosce per finire, poi, in una clinica psichiatrica.
L'autore ci spinge dentro i deliri di Caden, la clinica diventa una nave corsara, con il capitano con un occhio solo e il mozzo benevolo, mentre un pappagallo parlante svolazza inducendo il ragazzo all'ammutinamento. Con lo scorrere del racconto si comprendono i riferimenti alla vita reale, il direttore della clinica, il facilitatore, che conduce il gruppo di supporto, gli altri pazienti con tutta la loro sofferenza.
Il rapporto vago, oscillante, con la realtà, la progressiva presa di coscienza della propria condizione, la lucidità con cui si raggiungono degli approdi provvisori e incerti. L'impotenza dei genitori, percepita dolorosamente dal ragazzo come qualcosa di ancora più inquietante del pensarli nemici.
E' un romanzo densissimo, intenso, che cala il lettore e la lettrice nei meandri più oscuri della mente laddove si perde quel filo sottile che ci tiene tutti, più o meno, ancorati alla realtà; è drammatica la percezione del dolore e della solitudine, quando tutto perde il suo significato consueto, drammatico il senso di fragilità e di transitorietà della condizione di 'sanità' mentale. Coinvolgente la descrizione dei rapporti con gli altri degenti, quelle che ce la fanno, e abbandonano la nave correndo sull'acqua, e quelli che soccombono, precipitando nell'oscurità del mare più profondo.
Shusterman mette qui tutta la sua abilità nel non trascendere mai nel melodramma, come sarebbe giustificato a fare; leggendo il romanzo ho avuto la sensazione di essere entrata nell'intimità di un ragazzo e della sua famiglia, di averne violato in qualche modo i segreti. Come se fossi entrata per errore in una stanza, avrei voluto fare qualche passo indietro, per chiudermi silenziosamente la porta alle spalle. Ma Shusterman ha voluto che quella porta fosse aperta e il suo dolore condiviso dai suoi lettori. Perché un dolore condiviso è appena un po' più lieve.
Il romanzo in America ha avuto il National Book Award e merita davvero di essere letto; va proposto a lettrici e lettori maturi, capaci di comprendere un dramma e di leggerne la trascrizione letteraria, che riguarda un po' tutti noi. E' un libro molto diverso da quello che di solito si propone ai ragazzi, uno di quei libri che aiutano a comprendere il mondo e le persone che lo percorrono, inseguendo i propri sogni, o i fantasmi.
Buona lettura.

Eleonora

“Il viaggio di Caden”, N. Shusterman, Hot Spot 2017


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