mercoledì 30 novembre 2016

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


DALLA PARTE DEI MOSTRI

Chi, in una classe o in gruppo, non ha vissuto la situazione di sentirsi isolato o viceversa di fare parte dei gruppo dei 'fichi'? E' un'esperienza comune, il più delle volte facilmente risolvibile, altre volte implica risvolti drammatici.
Dalla descrizione di una situazione di questo tipo parte il racconto di Nicola Brunialti, scrittore molto amato dai giovani lettori e lettrici, Alicia faccia di mostro, edito da Lapis.
La storia inizia con la giovane protagonista, Alicia, una ragazzina cui un incidente ha provocato una vistosa cicatrice sul viso, alle prese con il bullismo idiota della sua classe e dei ragazzi che la circondano. Nonostante la lunga chioma occulti il più delle volte la cicatrice, Alicia è additata come un mostro e lei vorrebbe solo scomparire.
Tipica situazione in cui il gruppo isola un individuo ritenuto più fragile utilizzando una sua 'debolezza': l'essere grasso o magra, avere un difetto di pronuncia, vestire in modo 'inadeguato' o avere, appunto, un qualsiasi difetto fisico.
Nella vita piuttosto triste della ragazzina compare un nuovo arrivato, il bel Tommy, che sembra non notare affatto la sua cicatrice, quanto piuttosto la stupidità dei suoi nuovi compagni di scuola. Alla ragazza non pare vero di poter frequentare qualcuno che non la faccia sentire un mostro.
La mamma di Tommy, Morgana, è un infermiera dello strano ospedale vicino alla città e propone alla ragazzina, che soffre di potenti emicranie, di farsi visitare lì. Dopo qualche resistenza, la famiglia accetta di sottoporre Alicia a un difficile intervento. Durante il ricovero, però lei scopre di essere circondata da mostri veri, in carne e ossa. In un primo momento la sua reazione è quella del rifiuto e della diffidenza, salvo poi trovarsi a sventare un complotto contro questo strano ospedale, dove niente è come sembra.
Non voglio svelare di più sulla trama che scorre via veloce grazie alla scrittura felice di Brunialti, che sa perfettamente come costruire le situazioni, i colpi di scena, sostenendo il ritmo narrativo per tutto il racconto. Vedo in realtà due aspetti: da una parte la volontà di aggredire il meccanismo odioso dell'esclusione, quello che in gruppo di adolescenti, ma anche di bambini, definisce chi sta dentro e chi sta fuori e diventa oggetto di scherno, di provocazioni e qualche volta di violenze. Metterlo davanti agli occhi dei ragazzi e delle ragazze, che sicuramente nella loro esperienza scolastica sono incappati in episodi del genere, è meritorio; e farlo con un racconto così facile, accattivante, rende il messaggio accessibile anche ai più riottosi. E' come se l'autore, senza salire in cattedra, ma mettendosi all'altezza dei suoi lettori, dicesse 'sto parlando proprio di te'.
L'altro aspetto, ed è quello che mi rende perplessa, sta nella virata narrativa in cui i mostri ospiti e medici dell'ospedale si palesano per quello che sono, cioè proprio quei mostri dei fumetti e delle storie di paura, ma in carne e ossa, normali come noi. Nel momento in cui l'autore ha dato carne ai suoi personaggi, è come se avesse scelto una fascia d'età diversa, uno sguardo più infantile.
Resta un messaggio forte, importante soprattutto perché invita le lettrici e i lettori, dai dieci anni in poi, a confrontarsi con un tema complesso: chi sono veramente i 'cattivi', cosa si nasconde sotto la cosiddetta normalità. E' questo un argomento che sicuramente l'autore tratterà, con la consueta passione, nei numerosi incontri con i suoi fan.


Nel leggere questa storia mi è tornato mente il capolavoro della Houdart, Mostri Ammalati, pubblicato in Italia da Il Castoro nel 2005, ora riproposto da Logos in una versione più piccola, da titolo Mostri malati. Ho scelto alcune immagini per affiancare la bella copertina di Baronciani, per la singolare coincidenza di questa uscita contemporanea.


Eleonora

“Alicia faccia di mostro”, N. Brunialti, Lapis 2016


Nessun commento:

Posta un commento