venerdì 10 giugno 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


UN DISTRICABILE GROVIGLIO
 
Un trascurabile dettaglio, Anne-Gaëlle Balpe, Csil 
(trad. Rita Dalla Rosa)
Terre di mezzo 2016


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)


"Quel brutto difetto mi impediva di fare le cose nel modo giusto.
Era sempre lì, in mezzo ai piedi, a intralciarmi.
A scuola mi ha impedito di farmi degli amici.
Mi ha impedito di ascoltare e di imparare."





Quello che tutti gli altri consideravano difetto, al principio era solo una differenza, una piccolissima differenza. Con il crescere del bambino, anch'essa diventa grande e quando gli altri se ne accorgono la differenza non ci mette niente a diventare difetto, gran difetto, appunto. Attira le punizioni, allontana le persone e solo nella solitudine sembra ritirarsi. Quel difetto monopolizza ogni pensiero a tal punto che con il bambino diventano un tutt'uno; lui è il suo difetto. I dottori non sanno che pensare, finché ne arriva uno che di difetti se ne intende: lui stesso ne possiede uno. Quel dottore la sa lunga: sa una formula magica che ha la capacità di trasformare un grande difetto in un trascurabile dettaglio. Con quella il bambino guadagna spazio e forza all'interno della sua testa e ciò che prima giganteggiava come una nuvola annodata, tenendolo lontano dagli altri, adesso è solo un microscopico groviglio che con il tempo va sciogliendosi per lasciare posto a nuove cose da imparare e nuove amicizie da costruire.


Nessuna illusione: qui non si tratta di magia, ma di gran lavoro su di sé.
Ma come si fa ad affidare a bambini e bambine il duro compito di imparare a convivere con se stessi, con i propri limiti, con le proprie diversità e, perché no, i propri difetti? Vanno trovati i giusti percorsi, un linguaggio comune che loro possano capire, le immagini efficaci che nel loro immaginario siano lì a definire il tema. E allora un difetto diventa un gran groviglio, un filo che, se fosse sciolto, potrebbe essere seguito e arrotolato senza difficoltà, ma che invece si presenta con tutti i suoi nodi. La vita non corre dritta come un filo ma si annoda, torna indietro, va di qui e di là e si aggroviglia su se stessa.
Per scioglierla, o per lo meno, per tenere sempre a vista il bandolo della matassa che essa rappresenta occorre essere un po' magici. Laddove la magia non è altro che la capacità che ognuno deve trovare in se stesso. La magia sta proprio nella scoperta, nella scoperta di avere già in sé la soluzione di fronte alla difficoltà. 


D'altronde, cosa c'è di più magico che l'atto dello scoprire? Lo stupore, la meraviglia di saper guardare secondo una prospettiva differente, con una angolazione nuova il problema e poi scoprire che forse non è neanche un problema. Questo si nasconde dietro il consiglio del dottore, dietro la formula magica.
Due 'trascurabili dettagli' di questo libro mi colpiscono. Il primo: la sapiente capacità da parte dell'autrice e dell'illustratrice di 'generalizzare' ciò che invece sembra essere molto 'personale'; di raccontare senza dire, per una sorta di pudore necessario, vista la delicatezza dell'argomento. Il difetto di quel bambino non lo conosciamo fino alla fine; ne vediamo gli esiti ma non sapremo mai di che difetto in particolare si tratti. Questo, senza essere detto, dimostra un fatto incontrovertibile: i difetti possono essere infiniti e diversissimi tra loro. Sta a ciascuno individuare il proprio. E la cura è uguale per tutti.


Il secondo dettaglio, anch'esso non esplicitato a parole, sta ancora una volta nella sapiente capacità di toccare il tema attraverso due prospettive diverse. Da un lato quella 'singolare' del bambino e dall'altro quella 'plurale' della società, ovvero del consesso di umani con cui si confronta: i bambini della classe o quelli che vanno alle feste. 

In entrambi i casi mi pare che la potenza del testo trovi una sua sponda perfetta nell'illustrazione che dimostra una straordinaria capacità di sintesi, lineare, che sulla pagina si esplica in quel segno giallo (e celeste per il difetto del dottore) a matita che si declina con estrema semplicità in mille cose diverse, dal cordino tra i piedi alla barriera, alla cuffia isolante oppure all'enorme montatura di occhiali...
Imperdibile!


Carla


Noterella al margine. Il libro in questione è stato concepito fin dal principio nella sua edizione originale francese di Marmaille & Compagnie come cofanetto con le pagine trasparenti per accentuare il gioco di superfetazione tra il groviglio che incombe, invade e occupa per intero il bambino.

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