mercoledì 25 maggio 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


THIS IS NOT-A-PIG

Mango e Bambang, Polly Faber, Clara Vulliamy (trad. Laura Bortoluzzi)
Il Castoro 2016


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)

"Mango si accorse che il dosso tremava. Si chinò e ci posò sopra una mano con delicatezza. Era caldo e coperto da una leggera peluria. Gli diede una grattatina di incoraggiamento e poi gli sussurrò: 'Ciao, io mi chiamo Mango Non avere paura. Posso aiutarti?' In una delle strisce nere si aprì un occhietto triste, che scrutò Mango e poi si richiuse lasciando cadere una lacrima."

Mango Propriotutto è una ragazzina molto gentile che fa bene ogni cosa che fa. E anche in questo caso sta facendo la cosa giusta: nel mezzo di un ingorgo enorme nella sua città indaffarata dove tutti vanno di corsa, lei si ferma e pone attenzione a qualcosa di anomalo. C'è un dosso al centro delle strisce pedonali, un dosso che respira e seppure solo lievemente, si muove. Trema e piange terrorizzato da tutta quella rumorosa confusione che lo circonda. I clacson delle macchine gli ricordano troppo il terrificante ruggito della tigre. Così comincia una tenera amicizia tra questa dolcissima bambina Mango e il tapiro fuori contesto Bambang. La bambina lo invita a casa sua per offrirgli pancakes alla banana. Come non accettare? Da quel momento in poi i due diventano inseparabili, o quasi.


Piccolo, intinto nel viola, questo nuovo libro uscito per Il Castoro introduce una serie di piccole varianti al modello classico di libri del genere, ovvero testi che non hanno nulla di epocale ma che fanno onestamente il loro lavoro di libri di buon artigianato. 


Mango e Bambang presentano una prima evidente novità: il tapiro. E nel dettaglio, quello malese che ha la pelliccia bianca e nera. Animale per lo più ignorato nell'immaginario 'occidentale', questo tapiro (che non-è-un-maiale), pur essendo parlante, sembra essere tapiro in molte altre cose che fa: la timidezza, ma soprattutto il suo buon rapporto con l'acqua e il fango.
La seconda novità è il contesto piuttosto surreale in cui i due protagonisti si muovono, con un mondo di adulti troppo occupati a far quadrare i conti per avere tempo di occuparsi dei figli, oppure collezionisti crudeli e a ogni costo. 


Terzo elemento che rende Mango e Bambang diversi dalla maggior parte di libri per questa fascia di età (altra eccezione è Ottoline di Chris Riddell) è la cura messa nel disegno, ma soprattutto in certe ricercatezze di grafica.


Quarto elemento che mi pare necessario sottolineare è il tono generale dell'intera storia, caratterizzato da una gentilezza di fondo che pervade ogni dialogo e ogni situazione. La relazione di amicizia tra bambina e tapiro nasce proprio grazie ad un gesto affettuoso di cura dell'una verso l'altro. Il povero tapiro raggomitolato in mezzo alle strisce pedonali è una immagine che genera tenerezza all'istante e la piccola Mango ne è incarnazione per tutto il resto del libro. Delicata e garbata anche con chi si dimostra senza scrupoli o villano, la piccolina è esempio per tutti di autocontrollo e di serenità interiore degna di un bonzo. Il tapiro che, così solo e diverso, ha tanto bisogno di protezione e aiuto in un mondo che gli evidentemente ostile ed estraneo non poteva trovare amica migliore.
Garbato, parecchio surreale, questo libro è stata piacevole compagnia per la durata di un viaggio in treno. E più scorrevano le pagine, più mi si consolidava l'idea potesse essere anche buona lettura per lettori e lettrici in erba.


Apprendo con piacere essere il primo volume di una serie di quattro che Polly Faber e Clara Vulliamy hanno in uscita nei prossimi tempi.
Un unico grande limite di questo libro: non aver pubblicato in fondo la ricetta dei pancakes alla banana...

Carla

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