martedì 12 aprile 2016

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


DELLA STORIA E DELLA LOTTA DI CLASSE

Della storia del Novecento i nostri pargoli sanno poco, e solo i più grandi. Eppure i loro nonni e i loro genitori ne sono testimoni e potrebbero, probabilmente, raccontarne molte, se ne avessero voglia.
Di certo, ragazzini e ragazzine non troverebbero molto materiale nei libri che abitualmente si sfogliano in libreria, ormai il più delle volte appiattiti sui programmi scolastici.
Con qualche nobile eccezione, che si segnala per il coraggio con cui affronta l'arduo compito. Lo fa, in una forma narrativa particolare, Daniele Aristarco in Cose dell'altro Secolo. I grandi avvenimenti del Novecento, pubblicato ora da Einaudi ragazzi.
Diciotto episodi, momenti significativi della travagliata storia del secolo scorso, descrivono in altrettanti racconti episodi cruciali e protagonisti della Storia. Si inizia e si finisce, quasi, con il volo, come a voler vedere dall'alto il passato recente: si inizia con i fratelli Wright e si finisce con l'astronauta sovietico che, nel '99, partì dall'Unione Sovietica e tornò dopo poche settimane in orbita con il colosso sovietico dissolto. Con grande nitidezza sono posti in successione gli episodi che portano dalla crisi degli anni '30, all'avvento del nazismo, alla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. Pietre miliari della storia recente, intercalate con aspetti più leggeri, come l'ascesa dei Beatles o la beffa radiofonica di Orson Welles. Spiccano alcune figure importanti, da Gandhi a Kennedy, da Einstein a Mandela, sotto il filo conduttore delle grandi lotte ideali contro l'imperialismo britannico, o contro l'apartheid o contro la filosofia della guerra che ha insanguinato il mondo con due guerre mondiali e un'infinità di conflitti locali.
La forma narrativa consente di accennare, senza approfondire, come è giusto che sia, dando un'idea efficace di alcuni dei momenti storici che hanno segnato il recente passato.
Un aspetto di cui non si parla è quello dei grandi movimenti pacifisti, o 'rivoluzionari', che hanno improntato gli anni settanta. Dimenticanza non grave, rispetto alla necessità di scegliere di cosa parlare: certo non bastano i Beatles a rendere l'idea di cosa agitava le menti, e non solo quelle, di tante ragazze e ragazzi. Non rendono conto soprattutto della grande domanda di giustizia che spesso non ha trovato risposta. Ne accenno perché uno dei libri della collana di 'saggistica' premiata a Bologna per il settore non fiction è proprio figlio di quei tempi: Hay clases sociales, è stato scritto da Equipo Plantel fra il 1977 e il 1978, poco dopo la morte del dittatore Franco. 


La collana si chiamava Libros para manana, ora ristampata con una nuova veste grafica con le illustrazioni di Joan Negrescolor nell'edizione di Media Vaca.
Fa un certo effetto sfogliare questo libro coraggioso che cerca di insegnare a bambine e bambini che cosa è la differenza sociale, il nascere poveri o ricchi, avere delle opportunità o non averle. Con lo spirito manicheo del tempo, ci sono i lavoratori e gli sfruttatori e in mezzo la classe media divisa fra l'attrazione verso l'ascesa sociale e la paura di cadere nel baratro della povertà. Cosa che per altro è lo specchio di ciò che è accaduto.


Se quindi possono far sorridere alcune espressioni, trovo di una attualità spiazzante l'affermazione che tutti sono uguali e tutti hanno gli stessi diritti. Gli ultimi vent'anni sono stati esattamente il percorso inverso, che ha ripristinato distanze e differenze e segnato l'eclissi di un pensiero collettivo.


La verità è che la lotta di classe l'abbiamo vista sotto i nostri occhi e abbiamo visto anche il piccolo esercito dei super ricchi vincere a mani basse. E hanno vinto talmente bene e talmente in profondità che un libretto piccolo piccolo, che denuncia solo la nudità del potere, possa sembrare più rivoluzionario del libretto rosso di Mao. Chiediamoci perché è così difficile per noi, figlie e figli del Novecento, parlare con franchezza della realtà sociale, delle discriminazioni che separano chi ha e chi non ha, chi detiene la conoscenza e chi la subisce, chi detta legge e chi tace.

Eleonora

“Cose dell'altro secolo”, D. Aristarco, Einaudi Ragazzi 2016
“Hay Classes Sociale”, Equipo Plantele e Joan Negrescolor, Media Vaca 2015


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