lunedì 14 marzo 2016

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


 CON I LUPI, PER VOCAZIONE E PER PASSIONE


Coloro che amano i lupi appartengono a una tribù; a questa tribù, cui indegnamente mi sento di appartenere, ho già dato voce tempo fa.
Oggi vi propongo due libri che uniscono rigore e passione, accuratezza e finzione narrativa; sono libri diversi fra loro, un romanzo e un libro fotografico, il primo esplicitamente rivolto ai ragazzi, l'altro no; ma entrambi capaci di trasmettere il fascino del mondo dei lupi.


Giuseppe Festa, che già ci ha raccontato con successo la natura ancora in parte misteriosa e protetta nel Parco Nazionale d'Abruzzo, questa volta, con La luna è dei lupi cambia punto di vista e ci descrive le drammatiche vicende di un branco di lupi dei Monti Sibillini. Ce la racconta in soggettiva, immedesimandosi, per quel che è possibile, nella mente di questo straordinario animale, vicinissimo eppure poco conosciuto. Seguiamo un branco, con la sua coppia alfa, la coppia dominante, e con gli altri componenti, giovani o già provati dall'età. Il branco viene descritto nelle vicende quotidiane, la caccia, gli spostamenti, le gerarchie e le relazioni fra i singoli individui. Poi le vicende drammatiche, che colpiscono alcuni suoi componenti e costringono il gruppo a spostarsi fino in Toscana, salvo poi fare ritorno ai Monti Sibillini. Nello stesso tempo racconta anche le vicende di due giovani ricercatori, che si muovono seguendo le loro tracce. E riesce a immaginare, nel finale, una sorta di nuova alleanza fra uomini e lupi.



Festa è veramente efficace nel descrivere la straordinaria intelligenza, la capacità di adattamento, le raffinate forme di comunicazione che consentono ai branchi di lupi di predare i grandi ungulati. Ovviamente concede molto alla finzione narrativa, umanizzando i personaggi, in qualche passaggio forse anche un po' troppo, ma d'altra parte è proprio questa scelta narrativa a rendere appassionante la storia per ragazzine e ragazzini dai nove, dieci anni. Non nascondendo la realtà delle predazioni e il potenziale conflitto con le comunità umane. C'è molta, condivisibile passione in questo libro, che spero si trasmetta anche ai lettori e lettrici che vogliano saperne un po' di più di questo meraviglioso compagno di strada.


Condivide la stessa passione anche Bruno D'Amicis, biologo e fotografo naturalista che nel 2012, quello dell'inverno glaciale, ha cercato per quasi un anno, e trovato, i lupi del Parco d'Abruzzo. In Tempo da lupi troviamo il reportage fotografico di questi mesi passati a cercare, in condizioni durissime, gli animali più elusivi dell'Appennino. E questa ricerca ha consentito di documentarne la vita, gli spostamenti, le predazioni, la grande bellezza, la straordinaria intelligenza. Ricerca portata avanti con rigore ed accuratezza, evitando qualsiasi interferenza con gli animali selvatici.



Nonostante siano così presenti nel nostro immaginario, dei lupi sappiamo ancora poco, delle loro capacità intellettive e comunicative, dei loro spostamenti, dell'ecosistema di cui sono parte. Nonostante questo, nonostante sia evidente che la loro popolazione non rappresenti alcuna reale minaccia nei confronti degli uomini o degli animali d'allevamento, già si pensa di far parlare le doppiette, una delle più grandi lobby d'Italia.
Mi sento doppiamente grata nei confronti di questi autori, perché ci aiutano a conoscere meglio un animale anche simbolicamente importante e perché questa conoscenza e questa maggiore consapevolezza possono far tacere le canne dei fucili.

Eleonora

“La luna è dei lupi”, G.Festa, Salani 2016
“Tempo da lupi”, B. D'Amicis, Orme editore 2015


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