venerdì 19 febbraio 2016

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA SOLUZIONE È NEL CAVALLO

Un pesce sull'albero, Lynda Mullay Hunt (trad. Sante Bandirali)
Uovonero 2016




NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)

"Sette scuole in sette anni, e sono tutte uguali. Ogni volta che faccio del mio meglio, mi dicono che non mi impegno abbastanza. Che c'è troppo disordine. Che l'ortografia è imprecisa. Che è fastidioso trovare la stessa parola scritta in modi diversi nella stessa pagina. E il mal di testa. Mi viene sempre il mal di testa quando guardo troppo a lungo la luminosità delle lettere scure sul foglio bianco."

Ci siamo di nuovo. Ad Ally Nickerson stanno chiedendo l'impossibile. Scrivere di sé su un foglio bianco. Una breve narrazione che sia d'aiuto per il nuovo insegnante. Il foglio resta bianco, al contrario si riempie di disegni l'intero banco. Ally è un vero talento con la matita in mano. E, all'ennesimo urlo dell'insegnante, Ally smette di disegnare e comincia a riempire il foglio. Come una furia, ne satura ogni spazio libero, ripetendo mille volte la stessa parola. Perché perché perché.
Sono tante e dolorose le domande che Ally si pone. Prima fra tutte, perché io non sono come gli altri?  
Scema, anormale, sfigata, questi gli appellativi che le danno i suoi compagni e soprattutto Shay e la sua devota amica Jessica: due vipere in libertà. Crudeli, insinuanti e velenose, entrambe fanno di tutto per renderle la vita impossibile.
Fortunatamente Ally ha un porto sicuro dove ritirarsi in acque più tranquille: la famiglia. Un fratello maggiore in cerca di felicità, una mamma che crede in lei, un papà affettuoso, anche se troppo lontano.
Ogni giorno a scuola, Ally naviga in un mare reso agitato dai risultati scolastici che non arrivano, dalle cattiverie delle compagne, dalla sfiducia degli adulti che non la capiscono.
La situazione cambia con l'arrivo di Mr. Daniels. Il suo nuovo professore si dimostra di tutt'altra pasta rispetto al corpo docente incontrato finora. Lui, finalmente, è il primo ad accorgersi di lei. E' il primo che capisce le sue difficoltà dovute alla dislessia, è il primo che la considera per quello che è, senza pregiudizio, senza etichetta. E' il primo che le riconosce le molte abilità ed è il primo che la stimola ad acquistare fiducia in se stessa. E' il primo che ne rispetta i tempi e i modi. Se il suo arrivo segna per Ally una svolta, non di meno anche sugli altri ragazzi e ragazze di quella classe sesta i suoi metodi hanno effetti benefici.
Ally Nickerson, che al principio di questa storia colleziona solo insuccessi, giornate da dimenticare, giornate che valgono solo gettoni di legno, alla fine della storia si ritrova ad avere due amici veri e straordinari, un ruolo di responsabilità nella scuola, un rapporto meno conflittuale con la pagina da scrivere o da leggere.

Poche sfumature in questo racconto: i buoni e i cattivi lo sono fino in fondo.
Da un lato Ally, la sua famiglia, il professor Daniels, Albert e Keisha, e poi Suki e Oliver e dall'altro Jessica, Shay, i bulli del quartiere, la preside, con le loro meschinità e la loro grettezza.
Impossibile non amarla da subito, questa ragazzina che per più di mezzo libro prende schiaffi da tutto e da tutti e nonostante questo mantiene una sua ironia raggelante che insieme al suo taccuino pieno di disegni, la tiene a galla. Impossibile non odiare quelle due ragazzine che la tartassano e quegli adulti che non la capiscono e preferiscono ignorarla. Impossibile non desiderare di incontrare nella vita una creatura come professor Daniels, capace di trasformare la scuola in una esperienza ricca, coinvolgente, gratificante per tutti quelli che la frequentano, nessuno escluso.
Per una che, come me, ama le sfumature questa contrapposizione un po' troppo manichea crea un'ombra sul giudizio complessivo. Mi chiedo se essa non sia figlia di un'esigenza didascalica (o dovrei dire didattica) nei confronti dei giovani lettori, considerati ancora non smaliziati a sufficienza e quindi bisognosi di contrasti forti per essere in grado di distinguere dove sta il bene e dove il male?
Ho trovato in genere piacevole la lettura e alta la qualità nel definire il professor Daniels, i suoi metodi, oppure i pensieri di Ally, quelli di suo fratello. Alcune soluzioni letterarie che li riguardano le ho considerate semplicemente fulminanti. Ogni tanto però mi sono sentita tirare per la giacchetta verso il tema che attraversa l'intera storia. C'era qualcuno che a tutti i costi voleva spiegarmi ben bene, insomma insegnarmi qualcosa.
E poi credo di aver capito chi lo stava facendo e perché. 
La risposta, anche se articolata e complessa, si potrebbe riassumere nell'ordine delle quattro parole che fungono da banner nel sito di Lynda Mullay Hunt: Author, Teacher, Speaker, Juggler.
Avrei preferito di più: Author, Juggler, Speaker, Teacher.

Carla

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