lunedì 21 dicembre 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


CATTIVI ANCHE A NATALE

La cena di Natale, Nathalie Dargent, Magali Le Huche   
(trad. Tania Spagnoli)
Edizioni Clichy 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Quell'anno il lupo, la volpe e la donnola decisero di organizzare una cena di Natale. La volpe fu incaricata di rubare la tacchina. Visto che era previdente, si mosse per tempo e scelse la più bella. L'avventura si complicò appena tornò nella sua tana..."



La tacchina rapita, di nome Cesarina, è un osso duro. Uscita dal sacco, si lamenta moltissimo del disordine che regna nella casa dei tre amici e del fatto che un'ospite vada trattata con riguardo... Sebbene lei in effetti non sia un'ospite ma la cena in carne e ossa, fin da subito la volpe, la donnola e il lupo si adeguano alle sue direttive. Puliscono, rassettano, vanno a far provviste. 


E lei? Lei si mette ai fornelli, nel ruolo di cuoca, con lo scopo di mettere se stessa all'ingrasso, per essere una perfetta cena di Natale, grassa al punto giusto. Nel frattempo insegna loro a giocare a canasta, si prende il miglior posto per dormire e comincia a dirigere la complessa operazione dell'addobbo della casa per Natale: agrifoglio, abete, vischio vanno procacciati. Man mano che il Natale si avvicina, i tre sotto l'autorità indiscussa di Cesarina, hanno imparato a far ghirlande e omini di pan di zenzero. E soprattutto hanno imparato che il Natale può essere anche molto divertente.


I giorni passano e sempre meno i tre hanno voglia di cucinare la loro nuova coinquilina che in cucina è assoluta maestra, così quando lei propone una proroga di un altro anno per essere grassa al punto giusto per finire in pentola, sono tutti ben contenti di accettare.
Anno dopo anno, la proroga si rinnova e quei quattro sono i più spensierati e grassi animali del bosco. 


Tutto potrebbe finire in gloria, se non fosse per quel libro di ricette che Cesarina sfoglia con sguardo malevolo proprio all'ultima pagina del libro....niente di buono, questa volta, per volpe, donnola e lupo.
Secondo uno schema ben collaudato in molti libri per bambini non proprio politicamente corretti il beffatore diventa beffato, da carnefice si trasforma vittima, senza neanche accorgersene. E la tacchina Cesarina ha tutte le caratteristiche necessarie per essere una vittima che ribalta il gioco a suo vantaggio: un po' autoritaria, molto autorevole, sicura di sé, piuttosto scaltra, lievemente imbrogliona, costantemente presente a se stessa e un tantino vendicativa....


D'altro canto anche la volpe e gli altri due, non hanno la stoffa dei duri.
Sono goffi, piuttosto remissivi, parecchio ubbidienti, abbastanza ingenui, troppo ridanciani e sommamente gentili...
Questa piccola pièce giocata sull'assurdo, che vede una tacchina autoproclamatasi maestra di vita davanti a dei discepoli che in origine volevano mangiarsela per cena a Natale, è un piccolo meccanismo perfetto.
'Tu non sei mia ospite' protestò la volpe. 'Sei la mia cena di Natale'. 'Un motivo in più! La cena di Natale è importante' replicò la tacchina, con assoluta nonchalance,ma portandosi prudentemente sullo schienale alto della poltrona.
Il gioco è fatto e la sintonia tra testo e illustrazione diventa perfetta.
I denti feroci delle prime pagine scompaiono dietro grandi sorrisi; gli occhi trucidi della volpe al momento della cattura assumono via via un'aria sempre più perplessa. E la tacchina spettinata dal rapimento riconquista immediatamente il suo sangue freddo.
Ciò nonostante -come spesso accade- il disegno, con lo scorrere della storia arricchisce la lettura di ancora molte altre ironie non dichiarate a parole (ne era già esempio il bellissimo Gli invitati, su testo di Bernard Friot?).
E addirittura nel finale, si conquista l'intera scena: solo con un minuscolo particolare dell'ultima figura l'intera vicenda infatti sterza in una direzione del tutto inaspettata, e capovolge il senso dell'intera storia.
E allora brava Magali Le Huche che continua a divertire i suoi lettori e a tenerli vigili e a occhi spalancati durante la lettura delle sue figure.

E bravi quelli di Clichy che non sono buoni neanche a Natale.


Carla

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