giovedì 24 settembre 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


COME SEI BRAVA, ALICE.  
 Il cane e la luna, Alice Barberini
Orecchio acerbo 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Come sei bella, luna."

Sotto il tendone di un piccolo circo di tanti anni fa c'è un cagnetto vestito da Pierrot che si esibisce ogni sera. Sa camminare su due zampe, addirittura in equilibrio su una palla. E attraversa la pista tra le risate degli spettatori e dei pagliacci che lo circondano. 


Il cane acrobata, mentre tiene una pallina in equilibrio sul naso, con gli occhi guarda la grande luna di cartapesta che pende dal soffitto del tendone. Come sei bella, luna. I piccoli circhi si spostano spesso, così l'indomani anche questo deve smontare e nel trambusto la luna di cartapesta cade e si rompe su un lato. 


Il direttore la considera ormai inservibile, da buttare. Il cagnetto non ci pensa due volte e la carica sul suo carretto e a fatica se la trascina nella sua fuga dal circo per le vie di Parigi. Stanco, affamato, infreddolito e triste il cane resta accanto alla sua luna e si accoccola sul marciapiede.


Fa una gran pena, così solo. Ed è proprio così che lo vede un bambino. I loro sguardi si incrociano ed è subito amore. La luna, invece, resta lì appoggiata mentre il bambino porta via con sé cane e carretto.
Ma anche per quella strana faccia di cartapesta il destino ha riservato un incontro indimenticabile, proprio come accade... in certi film.

Questa storia è sottile come un filo e lieve come un palloncino. E' una storia con pochissime parole, e pochissimi colori. Bianco, nero, tanto grigio e rosso.


Raccontato con lo stesso ritmo di un film muto, ovvero con un sacco di 'salti' tra una scena e l'altra, con il medesimo stile nelle inquadrature, Il Cane e la luna è un libro magnetico: il bianco e nero cattura lo sguardo verso il dettaglio e verso la visione d'insieme in una buffa alternanza. Certe pagine sono completamente dedicate a piccole porzioni dello scenario, l'insegna, piuttosto che una porta o le pieghe del tendone, i primissimi piani del cane. E queste si alternano a immagine collettive, come il pubblico dello spettacolo, o le visuali a volo d'uccello sui tetti di Parigi. La tecnica della grafite, lenta e rasente la perfezione dell'iperrealismo nei dettagli, in Alice Barberini assume però un tono ulteriore che, accanto all'innegabile maestria tecnica, la scalda e la rende poetica.

 
Questo fa la differenza nei suoi disegni.
In questo libro tutto è pervaso da un forte senso poetico. A partire dalla storia di un amore impossibile perché non corrisposto fino ad arrivare alla struggente separazione dei destini dei due protagonisti.
Tutto diventa poesia: anche nel finale quando ogni cosa va a ricomporsi, e luna e cane si ricongiungono per il tempo breve di un film, dopo che entrambi hanno trovato il proprio posto nel mondo. 


Ecco, allora che si dimostra che ciò che tocca Alice Barberini si tramuta in poesia e va diritto al cuore. Inevitabilmente.


Gennaio 2012. Da soli 11 giorni facevo parte della squadra di OA, e mi tremavano i polsi ogni pomeriggio che arrivavo in casa editrice e accendevo il mio computer. Quel freddo e tardo pomeriggio di gennaio, non lo posso dimenticare. Arrivò una mail timida che si intitolava così: Occorre un orecchio acerbo!
Le prime parole che lessi erano queste: Gentile Editore,
mi chiamo Alice Barberini e sono un'illustratrice. Sto cercando un Orecchio Acerbo a cui proporre il mio progetto...e poi seguivano dei disegni: pura poesia che arrivava al cuore. Entrambi, mail e disegni, 'precipitarono' nelle mani giuste.
Il resto è storia. Storia di un fortunato incontro tra un editore e una giovane illustratrice.
Io non so distinguere se dipenda dal fatto che ero presente alla sua 'nascita' in senso professionale o dal fatto che lei abbia disegnato, del tutto inconsapevolmente, il mio canetto (ma, credo, anche quello di molti altri) dallo sguardo languido e dalle grandi orecchie, ma io ogni volta che prendo in mano Il cane e la luna mi intenerisco e penso, parafrasando il cane, come sei brava, alice.
Provare per credere.

Carla

Noterella al margine. Per Picturebook Makers un bel racconto di Alice riguardo al suo rapporto con un libro che nasce, con le sue instancabili matite, con il silenzio delle parole e con il cinema dei primordi...

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