lunedì 14 settembre 2015

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


ANCORA CASE E FANTASMI


Può capitare che un lutto, una separazione, comportino anche cambiamenti di vita radicali.
E' quello che succede a Billie, la protagonista del romanzo di Kristina Ohlsson, svedese, Bambini di cristallo. La ragazzina si trasferisce con la madre nel paese in cui lei è cresciuta.
La situazione non è delle più facili e peggiora ulteriormente quando, nella nuova casa, ancora ingombra di vecchi mobili, cominciano a succedere cose strane: rumori notturni, messaggi intimidatori, un lampadario che dondola anche senza correnti d'aria.
Billie è impressionata da questi fenomeni e ancor di più dalla reticenza con cui reagiscono gli abitanti del luogo quando si parla di quella casa.
La mamma, come è normale, non asseconda i timori della figlia, attribuendoli al rifiuto da lei opposto alla nuova situazione.
Per fortuna Billie può contare sull'amicizia di Simona, una sua compagna di scuola, e di Aladdin un ragazzino turco, che abita nel paese in cui si è trasferita. E' proprio con loro che riesce a dar seguito alle sue perplessità, indagando seriamente sulla storia della casa e sugli strani fenomeni che vi accadono. Scopre così che negli anni Venti l'edificio aveva ospitato un orfanotrofio, in cui vivevano diversi bambini affetti da una grave forma di osteoporosi, chiamati, per questo, bambini di cristallo. In quegli anni si verificarono alcune disgrazie che portarono alla morte di alcuni bambini e della giovane bambinaia che li accudiva. In seguito a questi eventi l'orfanotrofio fu stato chiuso. Ma sarà proprio questa la chiave per spiegare le manifestazioni inquietanti che infestano la casa?
Non posso svelare il colpo di scena finale, ma posso dirvi che l'autrice propone un finale aperto, in cui razionale ed irrazionale si contendono la scena.
Si tratta dunque di una classica storia di presunti fantasmi, veri o presunti, con lievi venature horror, molto meno marcate di quanto non fossero nel romanzo La casa dei cani fantasma.
L'originalità del romanzo svedese sta nel mantenere un pizzico d'incertezza, affiancando le spiegazioni razionali a quell'ombra d'inquietudine che gli eventi misteriosi, o i luoghi funestati da storie tragiche, sono soliti insinuare.
Il lettore o la lettrice potranno dar credito ad una visione o all'altra, ma termineranno la lettura convinti che la protagonista, con i suoi amici, è riuscita ad affrontare e gestire il mistero, a prescindere dallo scetticismo razionale degli adulti. La paura del lato oscuro del mondo può essere affrontata quando qualcuno, a partire dagli amici più fidati, ci guarda le spalle.
In questo caso siamo di fronte ad un testo, ben congegnato, scorrevole e adrenalinico quanto basta, rivolto essenzialmente a ragazze e ragazzi appassionati del mistero, a partire dagli undici anni.

Eleonora

Bambini di cristallo”, K. Ohlsson, Salani 2015

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