giovedì 21 maggio 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

DOVE SONO TUTTI?
La balena della tempesta, Benij Davies (trad. Anselmo Roveda)




ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Camminando lungo la riva vide qualcosa in lontananza. Mentre si avvicinava, Nico non poteva credere ai propri occhi. Sulla sabbia c'era una piccola balena, portata fin lì dal mare.
Nico si interrogò sul da farsi. Sapeva che per una balena stare fuori dall'acqua non era una cosa buona...."


Nico non ha dubbi: la carica sul suo carrettino di legno e la trascina verso casa. Arrivati, cerca in ogni modo di crearle un ambiente confortevole: la musica giusta, l'acqua della vasca da bagno e due chiacchiere in compagnia, giusto per raccontarle la vita sull'isola. La balena si rivela un'ottima ascoltatrice.


Nico, come sempre, è solo in casa con i suoi 6 gatti. Suo padre, come tutte le mattine, è partito con la sua imbarcazione per una dura giornata di lavoro in mare: lui fa il pescatore.
Ma quando arriva la sera di quella giornata di tempesta il padre rincasa. Questa volta Nico però ha un 'grande', anzi enorme, segreto da tenergli nascosto. Suo padre si arrabbierà quando vedrà la balena nella vasca da bagno? Meglio non provare. Per il tempo della cena Nico riesce a mantenere in incognito la balena, ma anche lui sa che la cosa non può durare a lungo.
Scopertala, il padre di Nico ha chiare due cose in testa: la prima è la troppa solitudine di Nico e la seconda è il salvataggio della balena rituffandola in quello stesso mare che, durante la tempesta, l'aveva sputata sulla spiaggia. 


Il tempo continua ad essere cattivo ma nella barchetta del padre i tre si avviano a largo. Non c'è alternativa, per salvare il cetaceo l bambino e la balena devono dirsi addio...ma, forse, non per sempre.

Due anni fa, a soli trentatré anni, il britannico Benij Davies pubblica il suo primo libro in solitario che oggi vanta traduzioni in 18 diverse lingue. E quest'anno sono almeno cinque i suoi albi in uscita. Bel colpo!
Un equilibrio compositivo, un testo essenziale e un segno che è nello stesso tempo descrittivo, ma anche poetico, contribuiscono a rendere questo albo illustrato molto interessante.
Per le buone scelte cromatiche: un mare scuro e agitato da creste di onde bianche sotto un cielo plumbeo e una cerata gialla da marinaio che illumina la pagina; per la capacità di descrizione del contesto: il villaggio di pescatori un po' sghembo e gli interni della casa piena di dettagli e minuzie; per l'aggraziata resa del protagonista: un bambinetto con la sua maglia a righe e un insolito cappuccio scuro che gli cinge la faccia paffuta. Pochi tratti per definirne l'espressione: gli occhi sono puntini, la bocca il più delle volte non compare neppure, il naso è una virgola al centro del viso. Eppure di questo bambino riusciamo a leggere la solitudine forzosa, la tenerezza verso l'animale da salvare, la preoccupazione e la tristezza al momento fatidico del distacco. 
Lo stesso può dirsi per l'omone barbuto che ogni mattina parte per mare e ogni sera torna con il suo secchio di pesce dal suo bambinetto. Spalle larghe di chi fatica, ma anche braccia accoglienti per un figlio.
Un equilibrato fondersi tra potenza e tenerezza, tra grandi e minuscoli attraversa l'intera storia. Il bambino e i suoi sei gatti che punteggiano le illustrazioni sono scriccioli di fronte al papà pescatore, alla spiaggia e al mare infiniti.
Tutta la storia è giocata su piccoli gesti, su sguardi che non sempre si incrociano, su atmosfere di grande suggestione, raccontate attraverso piccoli segni che il lettore può interpretare da sé. Molto di questa storia non è raccontato con le parole ma, efficacemente, attraverso la narrazione per immagini che penetra in chi legge senza fare rumore.


 


Accanto a bimbetti, balene, gatti e pescatori, l'altro grande protagonista silenzioso è proprio uno stato dell'animo, la solitudine.
Una solitudine ineludibile, laddove un solo genitore lavoratore e il suo bambino devono fare i conti con le lunghe assenze e le lunghe attese. Ma altrettanto presenti sono altre suggestioni, che con la solitudine hanno molto a che fare, ovvero la capacità di sapersi separare dai propri affetti, ma anche di saperli mantenere vivi nel ricordo e di saper sperare che, nella vita, prima o poi, ci si incontra di nuovo.



Carla

Noterella al margine. Dello stesso Benij Davies sono le tavole di un secondo bell'albo che racconta un altro guaio dell'infanzia: la gelosia tra amici. Sulla collina, con i testi di Linda Sarah.
Sempre con EDT Giralangolo.

Nessun commento:

Posta un commento