mercoledì 13 maggio 2015

FAMMI UNA DOMANDA!

LE MAREE, 
OVVERO LA FISICA SPIEGATA AI BAMBINI



Ancora una volta incontriamo la collana Celacanto dell'editore Laterza, che continua la sperimentazione in un territorio poco esplorato finora, quello che unisce il linguaggio dell'illustrato a testi con un contenuto divulgativo. In realtà ci sono validissimi esempi nel recente passato della produzione editoriale, ma rappresentano in effetti delle eccezioni.

Marco Malvaldi, noto autore dei best seller ambientati al BarLume, nonché chimico, per spiegare i misteri dell'universo parte da molto lontano. In Leonardo e la marea, scritto in collaborazione con Samantha Bruzzone e illustrato da Desideria Guicciardini, parte da un bambino di cinque anni, Leonardo, e della sua curiosa domanda: perché il mare di notte lascia sulla spiaggia tanti detriti? La mamma, e poi il papà, pensano di cavarsela con una romantica storia d'amore fra il mare e la luna; ma la spiegazione fiabesca non tiene.
Ed ecco i nostri autori addentrarsi magistralmente nel concetto di gravità.




Si parte da Newton e dalla sua mela per spiegare come due corpi si attraggano in proporzione alla loro massa e, inversamente, alla loro distanza; e che questo vale per tutti i corpi dell'universo mondo. Legge di gravitazione universale. Che, fra le tante cose, spiega anche le maree, cioè la deformazione della superficie marina in base alla vicinanza della luna. Dalla poesia di un amore impossibile alla prosa di una spiegazione scientifica?


No, questo racconto è decisamente di più e, se chiarisce che spiegazione razionale dell'amore non c'è e forse non va nemmeno cercata, spiega anche come una buona risposta scientifica a dei dati osservabili spesso spalanca la porta a una serie di nuove domande. Le amichette del nostro protagonista, cui il ragazzino confida le sue acquisizioni, gli fanno infatti una domanda davvero imbarazzante: perché c'è la gravità?
Ed eccoci immersi nel cuore dei dilemmi della fisica contemporanea: quella spasmodica ricerca di una legge, una sola,  che unifichi tutti gli aspetti della fisica terrestre e celeste, dal microcosmo al macrocosmo. La teoria del tutto.



Insieme a Leonardo siamo sull'orlo di un precipizio, o, se vogliamo, di fronte allo spettacolo immenso dell'universo, di cui comprendiamo forse una piccola parte. Il desiderio di sapere passa da una generazione all'altra, alla ricerca di una perfezione che non si raggiungerà mai.
Troppo per dei bambini? Penso proprio di no. E' proprio questo, il continuo porsi domande anche radicali, anche assurde, che accomuna l'infanzia con le menti dei più grandi scienziati: pensare l'impensabile, o quello che fino a quel momento è considerato tale.
Già sento le oliate rotelline dei nostri ragazzi e ragazze, dai nove anni in poi, mettersi vorticosamente in movimento. Non fermatele, non banalizzate, non sfuggite alle domande anche impossibili, meglio ammettere di non sapere che sminuire la curiosità dei più giovani. La cosa migliore che possiamo fare è indicare la via per una ricerca, che ciascuno di loro a suo modo intraprenderà, e che non avrà fine. E anche questo è il sale della vita.
 

Eleonora

“Leonardo e le maree”, M. Malvaldi e S. Bruzzone,ill. D. Guicciardini, Laterza 2015

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