lunedì 20 aprile 2015

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)

NARRATIVA, DI GENERE


Fra le molteplici discussioni sulla lettura fra i più giovani c'è anche quella che riguarda la cosiddetta narrativa 'di genere', letterario naturalmente, riferendosi a quei romanzi che appartengono a filoni ben definiti, dall'horror al fantasy, al 'rosa' alla fantascienza. Ovvero generi letterari con ambientazioni, schemi narrativi e tipologie di personaggi riconducibili a canoni, che in realtà sono assai variabili.
Spesso è considerata come letteratura di serie B, produzione seriale priva di effettivi spunti originali; eppure è lì che ragazze e ragazzi pescano per cercare storie accattivanti, emotivamente forti e che parlino la loro lingua. Ovvero, in questo ambito l'industria, e sottolineo industria, editoriale sfrutta i gusti, le mode, l'orizzonte culturale dei più giovani.
Eppure, continuo a pensare che con questo universo trasversale che mette insieme buoni libri e libri pessimi, giochi di ruolo, fumetti e quant'altro, bisogna confrontarsi, proprio per le capacità attrattive che esercita. Se le vie che portano alla lettura sono molteplici, con questa molteplicità dobbiamo fare i conti.
Ed ecco qui due romanzi di genere assolutamente 'classici', entrambi pubblicati da Mondadori: il primo, La casa di cani fantasma di Allan Stratton, è un horror che ricalca schemi classici, c'è un cattivo veramente cattivo che insegue una mamma e il suo bambino; i due finiscono in una casa abitata dal fantasma di un bambino, visto ovviamente solo dal protagonista. Lo scioglimento della vicenda implica anche lo svelamento della tragedia che ha coinvolto il piccolo fantasma e la sua famiglia cinquant'anni prima. Atmosfere tipiche dei romanzi nello stile di Stephen King, inquietudini, paure indefinibili, scioglimento finale che riporta la vita alla normalità. Tutto secondo norma, se non fosse che il male in questo caso è rappresentato dal padre naturale del protagonista, azzardo non indifferente considerando che il romanzo è pensato per un pubblico di ragazzini e ragazzine intorno ai tredici anni.
Orientato per un pubblico di poco più grande, il primo romanzo di una trilogia Chaos. La fuga, di Patrick Ness, che ha firmato la pubblicazione dell'ultimo lavoro della Dowd, Sette minuti dopo la mezzanotte.


L'ambientazione richiama i recenti successi della Collins: un pianeta altro, colonizzato con grandi speranze e trasformatosi nel peggiore incubo di qualsiasi sociologo: un germe locale rende i pensieri di ciascuno, animali compresi, udibili. Nella testa di questi umani immigrati rimbomba il Rumore assordante dei pensieri altrui. Fra le diverse reazioni a questa situazione le diverse comunità reagiscono ciascuno a modo proprio. Il nostro protagonista, Todd, nasce nel posto peggiore, in una città governata da pazzi ed esaltati, in cui le donne sono scomparse. I suoi genitori, o meglio i due uomini che lo hanno cresciuto, lo inducono a fuggire, cercando una mitica città in cui cercare una vita migliore.
La trama è avvincente, l'idea di partenza è originale, anche se poi si sviluppa secondo canoni prevedibili, colpi di scena, incontri fatali, disvelamenti, alternanza di vittorie e sconfitte di questo alfiere dell'umanità in un mondo che sembra averla perduta. Tutto è concepito immaginando uno sviluppo cinematografico, che sembra già acquisito.
In Patrick Ness c'è grande mestiere, la storia tiene il lettore incollato alla pagina fino ad un finale per necessità aperto, che anticipa il volume successivo.

Si tratta dunque di due romanzi che hanno un consistente pubblico potenziale, il secondo soprattutto, e che svolgono con onestà il proprio mestiere di attrarre alla lettura chi viene spaventato dal romanzo più descrittivo, più intimista. Possono essere un passaggio positivo se educano al gusto, alla capacità di discriminare, anche all'interno di un genere, una bella storia da una mediocre, se fanno apprezzare sempre di più come si scrive al di là della trama; se creano personaggi capaci di rimanere nella memoria dei lettori.
Altrimenti sono un passatempo comunque migliore di un ripetitivo video game.

Eleonora

La casa dei cani fantasma”, A. Stratton, Mondadori 2015
Chaos. La fuga”, P. Ness, Mondadori 2015



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