lunedì 29 settembre 2014

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

LA GUERRA, LA RUSSIA E STALIN


Il viaggio di Paul Dowswell nel tormentato Secolo Breve, il Novecento, approda questa volta nella Russia Sovietica, fra il 1940 e il 1941, quando comincia l'invasione nazista. E' questo il tema di Tra le mura del Cremlino, ora pubblicato da Feltrinelli.
I due giovani protagonisti, Misha e Valja, sono in fondo dei privilegiati, vivono all'interno del Cremlino, i loro padri sono funzionari governativi, il padre di Misha è addirittura segretario di Stalin. Il privilegio è comunque relativo, tant'è che la madre di Misha da un giorno all'altro sparisce e non ci vuole molta fantasia per capire che è stata prelevata dalla polizia politica, alla caccia dei cosiddetti nemici del popolo. L'opprimente clima di sospetto, con la paura delle deportazioni, pervade anche la vita dei ragazzi, comunque presi dalla retorica del regime e desiderosi di fare del proprio meglio per la patria.
Se in questo contesto la vita è pericolosa e avvilente, l'incalzare dell'avanzata nazista rende tutto più difficile; il governo sovietico e il suo umorale capo sono stati colti di sorpresa e stentano a reagire all'avanzata tedesca.
Sotto i bombardamenti nemici e sotto il pugno di ferro della repressione politica, i due ragazzi cercano di rimanere umani e di conservare i legami familiari; Misha sembra riuscire a fuggire col padre e con tutti i funzionari governativi da Mosca, ormai allo stremo; ma il Piccolo Padre decide di rimanere nella capitale. In un crescendo di defezioni e di arresti, anche Misha e la sua amica del cuore cadono nella rete della polizia politica e vengono condannati a morte. Ma, in seguito ad un bombardamento, si apre una nuova possibilità di vita.
Non voglio raccontarvi di più, la storia è avvincente, sostenuta dal consueto ritmo narrativo che Dowswell imprime sempre ai suoi romanzi. Efficace la descrizione della Russia sovietica, con le sue grandezze e le sue miserie. Importante la distinzione fra la retorica di regime e l'attaccamento del popolo russo alla propria terra, il grande orgoglio nazionale, che ha consentito, fra l'altro, di vincere la decisiva battaglia di Stalingrado, contribuendo a sconfiggere definitivamente l'orda nazista. Differenza che ancora oggi sfugge, come se la fine dell'impero sovietico avesse eclissato per sempre le ambizioni russe.
Ancora una volta colpisce la capacità espressa da Dowswell nel descrivere con precisa documentazione storica il contesto in cui si svolge l'azione, in questo caso la tragica realtà del socialismo reale, nel momento più cupo della dittatura staliniana.
Come per i romanzi precedenti, già immagino il fuoco di fila di obiezioni, legate all'estraneità dei temi trattati rispetto al vissuto di ragazzi e ragazze, digiuni di storia contemporanea e piuttosto lontani da queste tematiche. Ma bisognerà pur parlarne, al di là della retorica, che santifica il nostro sistema di vita, di momenti così importanti della storia recente e che hanno condizionato la vita politica di questo paese; parlare, ad esempio, dell'utopia marxiana, tragicamente tradotta nella dittatura staliniana, ma che ha prodotto anche grandi forze, movimenti e partiti che hanno saputo trasformare il mondo occidentale. Dovranno pure farsi un'opinione, i nostri ragazzi, se vorranno inventare loro una nuova fertile utopia.

Eleonora


Tra le mura del Cremlino”, P. Dowswell, Feltrinelli kids 2014





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