giovedì 19 giugno 2014

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


PROFUMO D'AFRICA


Una bella novità, che poi novità non è, avendo circa venticinque anni nell'edizione originale tedesca, proposta con intelligenza dall'editore Giunti: Said e il tesoro del deserto, di Sigrid Heuck, scrittrice e illustratrice di libri per ragazzi, ben poco tradotta in Italia.
Said, scritto nel 1987, è un libro anomalo per i nostri ragazzi: per i tempi lenti e la complessità della narrazione, e per l'ambientazione esotica.
L'autrice tedesca ha molto viaggiato in Africa e per tutto il libro affiora la conoscenza e l'amore per questo continente, così come è preponderante il riferimento alle Mille e una notte, non solo nei richiami al mondo magico, ma anche nella struttura della narrazione. E' come se Sherazade venisse in qualche mondo trasportata in un passato molto più recente, portandosi dietro il profumo di magia e la circolarità della narrazione.
Si intrecciano dunque due racconti, quello principale che accompagna una carovana tuareg nel deserto del Sahara, il cui più giovane partecipante è Abouli; durante il faticoso viaggio, i tuareg si imbattono in un hakayati, un cantastorie, che si unisce a loro, allietandoli, la sera, dopo la preghiera e dopo il tè, con il racconto di Said. Si tratta di un bimbo trovato da una peri, una sorta di fata madrina, che gli regala una serie di oggetti magici, potente protezione dai jinn, spiriti maligni e dispettosi. Fra i doni della peri, c'è una perla che consente di comprendere e parlare tutte le lingue, comprese quelle degli animali, uno specchio che allontana le streghe e gli spiriti malvagi, una coperta magica. Il bimbo viene di volta in volta adottato da famiglie diverse, nel corso del suo lunghissimo viaggio attraverso mezzo continente. Ovviamente c'è un tesoro da trovare, cinque prove da superare e una bella fanciulla da conquistare.
Dunque, come Sherazade, anche il nostro hakayati tesse una trama complessa, piena di digressioni, in cui il viaggio della carovana entra dettando ad ogni sosta la svolta che la narrazione deve prendere. Un oggetto trovato, un animale sono lo spunto che il cantastorie usa per costruire lo sviluppo della storia. Il protagonista Abouli e il lettore entrano ed escono dalla dimensione magica del racconto, mentre si dipana il viaggio attraverso il deserto. Il grande patrimonio delle Mille e una notte, con i suoi spiriti, i mercanti, i luoghi leggendari dell'Africa sub sahariana e del Nordafrica, rivivono nello splendore del passato e del racconto favolistico: Timbuctu, Marrakech, Casablanca, Alessandria e ancora Sana'a, Agadez, Bamako. Nello stesso tempo il fascino di quei luoghi, il sapore esotico del viaggio in luoghi leggendari, abitati da popoli affascinanti e misteriosi, come i tuareg e i dogon, entrano di prepotenza nell'immaginario che questo libro nutre.
Qui sta la sua bellezza e il suo limite: una struttura narrativa complessa e un'ambientazione inconsueta rendono questo romanzo adatto a lettori consolidati, per niente pigri e che amino il sapore del viaggio e dell'avventura, accompagnati dal racconto di un cantastorie. E' una lettura che comunque consiglio, per l'approccio rispettoso e ammirato nei confronti di culture poco conosciute dai nostri ragazzi e per le suggestioni di un'ambientazione cosi precisa e nello stesso tempo così esotica. Profumo d'Africa, insomma.

Eleonora

“Said e il tesoro del deserto”, S. Heuck, Giunti 2014


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