giovedì 31 ottobre 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA FILOSOFIA IN UN CONO GELATO

 
Rico e Oscar e i Cuori Infranti, Andreas Steinhöfel
Beisler 2013

NARRATIVA PER GRANDI (dai 10 anni)

"Come capitava spesso, anzi, quasi sempre, il premio vinto dalla mamma era una borsetta di plastica da poco. Come capitava spesso, anzi, quasi sempre, anch'io avrei esultato e applaudito e fischiato. Solo che proprio nel momento in cui la mamma ritirava il premio, il mio sguardo è caduto su Oscar. L'ho guardato in faccia.
E per qualche motivo ho provato un brivido freddo lungo la schiena."


Tutto ruota intorno a un particolare apparentemente insignificante. Questa volta è una borsetta di plastica di poco valore vinta a una tombola, la volta scorsa era un maccherone caduto sul marciapiede.
Come nelle migliori storie gialle sono i piccoli dettagli che portano alla costruzione di un intreccio avvincente.
Siamo alla seconda vicenda dei due ragazzini di Berlino, Rico e Oscar, e ancora una volta siamo di fronte a un libro giallo. E se possibile anche migliore del primo.
Alcune cose sono cambiate rispetto alla storia precedente: la più importante di tutte è quella che vede i due protagonisti ancora più vicini tra loro. Oscar adesso vive a casa di Rico perché suo padre si è preso una 'pausa' e, per contro, la affettuosissima e generosa mamma di Rico ha detto la sua frase consueta: puoi venire quando vuoi! Altre novità di rilievo sono la maggiore socievolezza del signor Orsi, la raggiunta serenità dello spirito della signora Dolci, e certa attenzione tutta scoppiettante di ormoni per Rico e Oscar da parte delle gemelle Ballotti.
Il gran palazzone con quel perenne via vai di personaggi continua a fare da sfondo all'intera storia che, però questa volta ha in primo piano personaggi che fino a questo momento erano rimasti nell'ombra: spiccano fra tutti il signor De Brocchis, vedovo e grande giocatore di tombola, e la terribile Wanda, 'regina' del banco nella suddetta tombola.
Del buon intreccio che, stringendosi, porta a una conclusione ben congegnata, perfetta e solida non dirò nulla. Steinhöfel ci convince ancora di più che nel primo libro riguardo al plot e, a maggior ragione, se si considera che il libro corre veloce per quasi trecento pagine. Ci convince anche molto la costruzione dei singoli personaggi, laddove sono 'portatori sani' di pregi e difetti della più varia umanità, adulti e piccoli senza distinzione. Ci convince anche la capacità di Steinhöfel di rendere autentico il contesto in cui tutto si svolge, senza indulgere in certe edulcorazioni che di frequente vengono somministrate ai ragazzini, per indorare loro la pillola riguardo alle difficoltà reali che alle volte la vita vera ti riserva. Penso alle sofferte assenze di un genitore per Oscar, ma anche per Rico. Penso all'abbandono vissuto con dolore dalla signora Dolci. Penso alla vedovanza di De Brocchis, o ancora e soprattutto alla caparbia rivincita sulla vita, dimostrata da Irina o dalla stessa mamma di Rico, esempio fulgido di donna invincibile!
Ma Rico e Oscar non è soltanto un giallo, o la movimentata vicenda di un palazzone periferico berlinese, è anche un libro con momenti di autentico divertimento, costruito su situazioni esilaranti a dir poco irresistibili. La filosofia nascosta in un cono gelato è un autentico capolavoro, come pure lo è il pietrile che riempie le giornate di un burbero signor Orsi.
Ma Rico e Oscar è soprattutto e primariamente la storia di una grande amicizia, fatta di due solitudini, di due imperfezioni che si incontrano e che si compenetrano.
A ben guardarli, Rico e Oscar combaciano: dove è mancante uno arriva l'altro e viceversa.
Personalmente sono grata a Steinhöfel perché considero cosa buona e giusta poter raccontare a dei bambini che a essere imperfetti ci si guadagna in qualità umana, sempre.

Carla



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