sabato 26 gennaio 2013


LA CIPOLLA
La cipolla è un'altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.


In noi ignoto e selve
di pelle appena coperti,
interni di d'inferno, violenta anatomia,
ma nella cipolla-cipolla,
non visceri ritorti.
Lei più e più volte nuda,
fin nel fondo e così via.

Coerente è la cipolla,
riuscita è la cipolla.
Nell'una ecco sta l'altra,
nella maggiore la minore,
nella seguente, la successiva
cioè la terza e la quarta.
Una centripeta fuga.
Un'eco in coro composta.

La cipolla, d'accordo:
il più bel ventre del mondo.
A propria lode di aureole
da sé si avvolge in tondo.
In noi - grasso, nervi, vene,
muchi e secrezione.
E a noi resta negata
l'idiozia della perfezione.

(La cipolla, Wisława Szyborska)

FRITTELLINE INDIANE DI CIPOLLE E PAPRIKA
(Petits beignets indiens d'oignons et de paprika da Une cuisine grande comme un jardin, Rue du monde 2004)

Mi piace tessere trame tra libri. Riparto ancora una volta dalla Szymborka (mio livre de chevet dal 1 febbraio dell'anno passato, ora fanno 361 giorni) e approdo a questa ricetta di un libro illustrato francese per bambini e grandi.


INGREDIENTI (per 4 persone)
tre grandi cipolle
150 gr di farina
2 uova
25 cl di birra
olio evo
paprika piccante
sale e pepe

Per prima cosa sbucciate le cipolle (devono essere o dorate ma di accertata bontà o rosse), quindi tagliatele a fettine sottili 3 millimetri e 'smontate' le fette in singoli anelli.
Buttateli per 2 minuti in una pentola di acqua che bolle. Scolateli bene e metteli ad asciugare su un canovaccio pulito.
Mentre son lì che asciugano, dedicatevi alla pastella.
In una grande ciotola mettete la farina il sale, il pepe, un cucchiaino da caffè di paprika e i rossi d'uovo, versateci a 'piccoli sorsi' la birra e in ultimo aggiungete un cucchiaio di olio evo. Montate a neve gli albumi e incorporateli delicatemente nella pastella. Versate nella suddetta pastella soffice gli anelli che da leggermente lessati, si sono ammorbiditi.


Mettete nella padella o nel tegame o nella friggitrice abbondante quantità di olio (ognuno avrà selezionato con l'esperienza il proprio olio preferito). Quando è bollente con due dita o con una forchettina 'pescate' uno ad uno gli anelli e metteteli a friggere (non più di cinque o sei per volta) avendo cura di girarli con una forchetta pulita. La frittura di ciascuno dura pochissimo quindi si procede celermente anche con pochi anelli alla volta.
Di solito il fritto a casa mia non arriva mai a tavola, me lo mangio/ce lo mangiamo dopo un minuto di posa su carta assorbente a bruciare la dita e la lingua...e anche questa volta è andata così.


Carla

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