martedì 23 ottobre 2012

ECCEZION FATTA

ovvero tutto quello che libro non è ma ci ronza intorno...

GIORIZ E TALINA

Questo è un intermezzo molto personale, dettato da un anniversario e, in parte, da quello che mi succede intorno proprio in questi giorni. 


Gioriz e Talina sono i miei genitori, si sono conosciuti giovanissimi e, nonostante le ripetute separazioni come la guerra e la prigionia, si sono amati tutta la vita. E, potrei dire, oltre. Lui, genio e sregolatezza, architetto e pittore, nonché bravo disegnatore;  lei fine letterata, nonché instancabile lettrice ad alta voce, pervicace amante di animali di tutti i tipi.


Crescere nel loro amore è stato una grande fortuna e un grande privilegio: ho imparato ad apprezzare fin da piccola le buone letture e la bellezza, il piacere dell’invenzione e il rigore del metodo. Ho ricevuto, nonostante le differenze e le distanze a volte profonde, importanti lezioni di vita, come l’onestà intellettuale, la coerenza, il senso della giustizia, il dovere dell’indignazione.
A loro sto pensando in questi giorni, Gioriz ci ha lasciato quarant’anni fa. Mi conforta ripensarli e ripensare a noi tutti insieme, compresi i miei magici fratelli, croce e imperdibile delizia di tutta una vita.


Della loro storia mi sono rimasti, come testimonianza, le lettere e i disegni che hanno attraversato il Mediterraneo, durante la guerra in Africa, e poi l’Atlantico, a causa della prigionia di Gioriz nel mitico campo di Hereford, nel Texas, nelle cui baracche Giuseppe Berto scriveva e Alberto Burri cominciava a dipingere. Racconti e incontri di questo genere hanno riempito la mia infanzia di avventure immaginifiche e di incontri straordinari.

Ecco alcuni esempi di queste lettere…



Mi fa piacere ricordarli e ricordarli insieme, così come hanno passato la maggior parte della loro vita; in un momento in cui di un certo stile di vita, ingenuamente basato sull’onestà, si fa carta straccia. Nel macrocosmo come nel microcosmo, nella vita politica come in quella di tutti i giorni.



Eleonora


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