giovedì 30 agosto 2012

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)


AGAPITA, BERENGUER Y WENCESLAO: ¿DE QUÈ OS REÍS?, Rafael Barceló, Aitana Carrasco



"Berenguer y Agapita tienen un secreto que no cuentan ni siquiera a Miguel Ángel: a veces, les visita un robot del espacio exterior que se llama WNCL-1. Ellos le llaman Wenceslao, porque es más fácil."

Berenguer e Agapita sono fratello e sorella e hanno un segreto in comune, che non rivelano a nessuno ad eccezione del loro pappagallino Michelangelo: ogni tanto ricevono la visita di un robot che viene dallo spazio. Si chiama WNCL-1, ma per comodità loro lo chiamano Venceslao.
Il piccolo robot, può stare in una tasca, ha una serie di poteri straordinari: il raggio laser che ha un una consistente potenza distruttrice; sa apparire e scomparire nel nulla, ma si annuncia sempre con un suono inconfondibile, più o meno così: frrrrrrrgiunnnnnnpop!
La sua missione sulla terra è scoprire le abitudini degli umani, informazioni che poi prontamente manda (scrivendole su carta e poi facendo del foglio, un missiletto) sul suo pianeta.
La domanda che ha posto ai due fratelli sembra in apparenza semplice, ma la risposta non pare così scontata.
PERCHÉ RIDETE VOI UMANI?
La risposta immediata di Berenguer è stata: rido perché sento una parola divertente, tipoooo puzzetta, pipì, cacca e al solo dirlo entrambi i fratelli si mettono a ridere (avrete sicuramente provato a dire le tre parole tre volte di fila davanti a un bambino di 5 anni e sfidarlo a non ridere. Impossibile).
Tutto chiaro, pensa Venceslao, così trasmette l'informazione nello spazio intergalattico: gli umani ridono quando sentono le parole delle cose che si fanno in bagno. Come per esempio, lavarsi le mani...ma no, Venceslao, questa non fa ridere...
Allora Venceslao rettifica, e scrive: ridono solo per alcune tra le cose che si fanno in bagno.
Ma gli umani ridono anche per il solletico. Così il povero Venceslao trasmette nello spazio: gli umani ridono quando uno mette le dita sulla pancia di un altro e le muove. Ma non mi fa ridere così Venceslao...
La mamma, invece, sostiene che gli umani ridano per le barzellette, come questa: Mamma, le olive hanno le zampe? No! Oh, allora mi sono mangiato uno scarafaggio! E la mamma giù a ridere.



L'informativa che parte però è la seguente: gli umani ridono quando si raccontano storie molto corte su come si mangiano gli scarafaggi. Ma Venceslao, non fa ridere...
Il padre, che è sempre lì a cercare di far quadrare i conti, interpellato anche lui sulla questione, sostiene che gli uomini ridano per non piangere. E giù a ridere anche lui, tra bollette e fatture da pagare.
Così Venceslao trasmette: gli umani ridono di ciò che non devono. Ma non mi fa ridere...
Oh, oh, ho dato un'informazione che non informa...questo sì che mi fa ridere un'informazione che non informa, un'informazione che non informa ah ah ah (anzi pang pang pang, così ride un robot, rumore di cucchiaino su latta di tonno vuota).
Nel suo pianeta non si rideva mai perché erano tutti così intelligenti e avanzati, ma anche così logici e noiosi...logici e noiosi come una moltiplicazione, comenta Agapita. E tutti giù a ridere!

Ultima tappa del mio viaggio 'spagnolo'.
Questo piccolo albo illustrato è di una piccola ma valente casa editrice spagnola: A buen paso (da tenere sotto controllo, perché pubblica bei libri davvero). Agapita, Berenguer y Wenceslao è un albo che ragiona su un tema per nulla scontato. Come ho già detto, la ragione del riso non è così facile da trovare ed è una caratteristica che ci distingue dagli altri animali (tranne il mio nuovo cane che è stato visto sorridere, molte volte, ormai).
Questo libro fa ridere in sé, a guardare le illustrazioni di Aitana Carrasco e a leggere la storia, ma a ben vedere è anche un buon generatore di ulteriore pensiero.
Ho appena finito di leggere Twain che del riso e del senso dell'umorismo ha fatto la sua cifra e a tal proposito fa dire a Satana in persona:
"Voi (umani n.d.r) avete una percezione assolutamente approssimativa dell'umorismo, null'altro; moltissimi di voi la posseggono. Costoro vedono il lato comico di migliaia di cose triviali e meschine: in genere incongruenze enormi, assurdità, cose grottesche che suscitano la risata cavallina; i diecimila lati veramente comici che esistono al mondo rimangono irrimediabilmente fuori dalla loro ottusa percezione. Verrà mai il giorno in cui la razza umana scoprirà la comicità di queste manifestazioni di infantilismo, ne riderà e, ridendone, riuscirà a distruggerle? Perché la vostra razza, nella sua pochezza, possiede indubbiamente di un'arma infallibile: il riso. Il potere, il denaro, la persuasione, le suppliche, le persecuzioni: tutto questo può, nel corso dei secoli, intaccare un'impostura colossale, respingerla un poco, indebolirla un poco, ma solo il riso può, come in un attimo, ridurla in brandelli, in atomi. Nulla resiste agli assalti del riso. Voi seguitate ad agitarvi ed a battervi con le vostre altre armi. Ricorrete mai a quella? No, la lasciate lì inerte, a coprirsi di ruggine."

Si può dunque solo migliorare. Buona risata a tutti.

Carla


Nessun commento:

Posta un commento