DEMONIO DI UNO STEVENSON!
IL
DIAVOLO NELLA BOTTIGLIA,
Robert Louis Stevenson
Prìncipi
e Princìpi, 2011
NARRATIVA
PER GRANDI (da 12 anni)
"Questa
è la bottiglia, - disse l'uomo e, vedendo che Keawe se la rideva,
gli chiese: -Non volete credermi? Provate allora voi stesso. Guardate
se vi riesce a romperla. Keawe prese la bottiglia e la gettò a terra
più volte, finché non fu stanco, ma la bottiglia rimbalzava sul
pavimento come una palla da bambini e non si rompeva.
-Strano,
- disse Keawe - eppure sia a toccarla che a guardarla questa
bottiglia, sembra di vetro.
-È
vetro, - rispose l'uomo sospirando più triste di prima. - Ma è un
vetro temperato nelle fiamme dell'inferno."
All'interno
di questa bottiglia, che tanto ricorda la magica lampada di Aladino,
si muove qualcosa, simile a un'ombra o a una fiamma. Il demonio è
chiuso là dentro. Al pari della lampada, questa bottiglia esaudisce
i desideri di chi la possiede (ad eccezione del padre di tutti i
desideri: non morire). Ma chi la possiede deve fare molta attenzione
perchè al momento della morte del proprietario essa lo trascinerà
all'inferno. Una chance di salvezza però c'è. Disfarsene attraverso
la vendita, ma ad un prezzo di volta in volta più basso di quello a
cui la si è comprata. È questo l'argomento vincente che convince
Keawe a comprarla: la sicurezza che se ne potrà disfare quando
vorrà, a patto di trovare un successivo acquirente. Il piano di
Keawe sembra perfetto: lui dal demonio non vuole tutto, non è avido
di ricchezze. Vuole ed ottiene una bella casa in cui trascorrere
felicemente il suo tempo. Quindi si libera della bottiglia,
vendendola a un amico a qualche spicciolo in meno rispetto alla cifra
da lui pagata. Tutto pare funzionare, ma a scombinare questo progetto
perfetto arriva l'amore. Quello vero, quello che spariglia sempre le
carte. Keawe si innamora e poco dopo scopre di avere la lebbra e
quindi la felicità che pare raggiunta, si allontana nuovamente. Così
comincia una sua personale e strenua lotta contro il destino che lo
vede inseguire la bottiglia per mille porti, riaverla e poi scoprire
di non avere più margini per liberarsene.
Come
in un gioco d'azzardo fatto di continui bluff e rilanci al buio, i
silenzi e i segreti di moglie e marito cambiano di continuo la
prospettiva e fino al quint'ultimo rigo dell'ultima pagina si sta in
punta di sedia par vedere come finirà...
Che
dire? È Stevenson, il miglior Stevenson, quello degli scenari dei
Mari del Sud, quello dei continui cambi di rotta, quello
dell'avventura pura.
tutti
i ragazzi che incontro prima o poi entrano in contatto con Stevenson
perché non smetto mai di proporre la lettura de L'isola del
tesoro che considero il romanzo d'avventura perfetto. Di una
modernità assoluta nel suo ritmo incalzante, adattissimo alle
velocità e alla ricerca costante di nuovi stupori che mi pare
contraddistingua i desideri diffusi dei ragazzi. E ogni volta sono
proprio i ragazzi a confermarmi la giusta scelta.
Il
Diavolo nella bottiglia, così come accade sempre di fronte
alla grande letteratura, apre scenari infiniti di riflessione, di
immaginazione, di confronto. E le domande che genera sono tutte di
grande interesse per ragazzi in crescita.
Quindi
ancora una volta è apprezabile la scelta di Prìncipi e Princìpi di
inserirlo in questa loro preziosa collana di classici che ormai conta
un bel numero di titoli e tutti condivisibili anche
nell'accoppiamento con illustratori di grande talento. Qui
Scarabottolo, come di norma, dà una sua ulteriore e personale
lettura del testo, arricchendo di valore, se possibile, il libro e
offrendo, seppure in sole sei tavole, chiavi interpretative mai scontate.
Carla
Noterella al margine: Stevenson e il demonio li abbiamo già visti a confronto in un altro racconto dai toni decisamente più cupi ma altrettanto interessanti, pubblicato quest'inverno da Orecchio Acerbo.
Seconda noterella al margine: spero che, come me, sappiate che nei libri che parlano del diavolo, il diavolo stesso ci mette sempre il suo codino e fa sì che qualcosa si metta per traverso. Nel libro Il diavolo della bottiglia lo fa per ben due volte. Colpo di coda verso sinistra: un errore di ortografia e colpo di coda a destra: un refuso. Demonio di un demonio!
Seconda noterella al margine: spero che, come me, sappiate che nei libri che parlano del diavolo, il diavolo stesso ci mette sempre il suo codino e fa sì che qualcosa si metta per traverso. Nel libro Il diavolo della bottiglia lo fa per ben due volte. Colpo di coda verso sinistra: un errore di ortografia e colpo di coda a destra: un refuso. Demonio di un demonio!
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