giovedì 10 maggio 2012

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


L’editore Fanucci non è nuovo alle incursioni nel territorio della letteratura per ragazzi (non dimentichiamo, per citarne uno, il premiatissimo Bambini nel bosco della Masini); questa volta mi sembra tenti un’operazione audace e interessante, mettendo insieme due scrittori di grido all’interno di quella che forse sarà una serie di romanzi: sono le avventure di un gruppo di ragazzi, Typos, che operano come una società segreta in una metropoli controllata da un’agenzia, la K-lab, che attraverso la manipolazione dell’informazione, fa loschi affari e copre crimini di vario tipo.
Non voglio dilungarmi sulla trama, preferisco fare alcune considerazioni sull’impresa in cui si sono cimentati Baccalario e Sgardoli. Intanto l’ambientazione è densa di richiami alla fantascienza anni ’60, nonché alla cinematografia che ad essa si è ispirata: la Maximum City, la megalopoli in cui si svolge l’azione, immensa, inquinata, ultra popolata, sembra presa di peso da Blade Runner, così come il gruppo di ragazzi protagonisti, dotati di super poteri, affonda le sue radici nei fumetti della Marvel e nella serialità americana per ragazzi. 

 
E così la manipolazione genetica, l’inquinamento e così discorrendo. Soprattutto nel primo volume, scritto da Baccalario con la perizia che gli è solita, i riferimenti sono volutamente espliciti e sottolineati, almeno questa è stata la mia impressione, con l’elemento di maggiore presa sul presente rappresentato dal controllo dell’informazione come chiave di volta del potere. Grande ritmo, azione e ancora azione, i ritratti dei protagonisti lasciati un po’ sullo sfondo. Sgardoli, autore del secondo romanzo, aggiunge dei ritratti più approfonditi, accentua, in alcuni punti, la dimensione horror o il lato sentimentale delle relazioni fra i giovani.
Stiamo parlando, se così si può dire, di serialità d’autore, diversa dalle precedenti esperienze di entrambi, perché si cimentano ciascuno separatamente sul medesimo canovaccio, che dovrebbe fare da filo conduttore anche ai successivi romanzi. Serialità che solletica evidentemente delle tendenze presenti nei gusti dei ragazzini (un sapiente dosaggio di richiami ai temi chiave della fantascienza, dell’horror, del fumetto) senza rinunciare alle prerogative del romanzo d’autore.
Funziona? Per quanto mi riguarda non disprezzo la serialità, al contrario ho sostenuto spesso che fosse necessario, per la produzione italiana, elevare il livello medio di quella massa consistente di storie seriali di cui si nutrono i giovani lettori. E questa serie della Typos va in questa direzione. Resta comunque quello che è, una storia pensata in più puntate, come un calderone in cui mettere determinati argomenti o spunti. 


Ovviamente non sempre il mix riesce bene, non ho apprezzato la vena horror introdotta da Sgardoli, perché non pertinente a questa tipologia di racconto e inadatta al tipo di lettore cui si rivolge; così come ho trovato troppo tranchant il finale del suo romanzo, che si suppone voglia preludere a puntate successive.
Apprezzabile la scelta di un prezzo contenuto e di copertine molto simili alle collane per lettori ‘grandi’, quasi un viatico per passare da Baccalario a Philip Dick. E questo è il nostro augurio, soprattutto considerando quanto la narrativa ‘di genere’ incida nelle letture dei ragazzi.

Eleonora

Typos. La verità”, P. Baccalario, Fanucci 2012
Typos. Cartabianca”, G. Sgardoli, Fanucci 2012
Età di lettura consigliata, dai 12 anni.

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