martedì 21 febbraio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA RANA GRASSA E LA RANA MAGRA

UN RE PER LE RANE, Beatrice Masini, Daniella Vignoli
Arka, 2012

ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)


"C'era una volta uno stagno che ospitava un popolo di rane.
Le rane gracidavano, saltavano, inghiottivano insetti...cantavano la notte. Cose così.
Era una bella vita, per essere una vita da rane, semplice e tranquilla, e libera.
Troppo semplice. Troppo tranquilla. Troppo libera."



E' proprio vero, il mondo è pieno di incontentabili. In quello stagno tutto andava per il meglio: le rane si godevano la vita e potevano fare ciò che volevano. Fino a che una rana grassa, ah, se invece di pensare così tanto avesse fatto un po' di moto, tutto sarebbe andato diversamente...(ma purtroppo la vita sedentaria di quella rana l'aveva portata all'eccesso di adipe e all'arrovellamento mentale), interrogandosi sulla condizione delle rane, decise che alle rane mancava un re per essere veramente felici.
Un re che ci comandi, che decida per noi, che ci dia ordine e sicurezza, che ci dia una legge, una legge che tutti rispettino, una legge basata sul timore. Un re come hanno gli animali nella savana, disse.
Solo la rana magra, spirito critico del gruppo, si fece venire qualche dubbio in proposito, ma tant'è. Zeus, re di tutti, a questa richiesta, non fece altro che dipingere una faccetta sorridente dai grandi occhi su un pezzetto di legno e poi lo gettò nello stagno. Ecco accontentate le rane: un nuovo re, un re Legnetto (Travicello in originale, trasformato da Emma in Travello), capace solo di galleggiare. Ma così non vale. Nulla è cambiato rispetto a prima.
Dopo un primo momento di totale devozione, le rane cominciarono a dubitare che quel re valesse qualcosa, per prima la rana magra che continuava ad esercitare il suo senso critico. Nuova richiesta a Zeus che, ormai spazientito, decise di punirle mandando tra loro un feroce serpente piumato che in un battibaleno se ne mangiò più di parecchie. Vi avevo mandato un re tranquillo e non lo avete voluto, ora tenetevi questo che è crudele!, disse Zeus. Ma la rane ricominciarono a gracidare le loro richieste. Basta! urlò lui, il vostro re sono sempre stato io e lo sarò ancora per molto. Felici, perché finalmente avevano qualcuno cui ubbidire, le rane ricomiciarono la vita di sempre. Peccato che, senza accorgersene, erano tornate di nuovo al punto di partenza...ma si sa le rane non sono delle aquile!


Affiancata dagli ariosi e movimentati disegni di Daniella Vignoli che descrive uno stagno luminoso e popolato da ranocchiette multicolori e sempre molto ben vestite, Beatrice Masini prende spunto dalla favola di Fedro dal titolo Le rane chiesero un re, e costruisce un apologo di gusto più moderno e dal finale più rticolato. In questo nostro mondo occidentale che del desiderio ha fatto la sua forza propulsiva, è utile far ragionare i ragazzini sul fatto che spesso i desideri ci vengono indotti dall'esterno o da una nostra noia interiore e che quindi quando si realizzano ci lasciano delusi. E' importante anche farli riflettere sul fatto che desiderare comporta di per sé dei rischi e che solo provando la mancanza di qualcosa ne possiamo appieno valutare il valore e l'importanza. E, last but not least, che è meglio dare ascolto alle rane magre che a quelle grasse...

Carla

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