domenica 11 dicembre 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LEGGERVI, CHE PIACERE!

ALFABETO DELLE FIABE, Bruno Tognolini, Antonella Abbatiello
Topipittori, 2011

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

BOSCO
Bosco di fiaba, mondo diverso
Fammi trovare il bambino che ho perso
Valle lontana regno incantato
Cerco il bambino che ho abbandonato
rete di rovi, rami più verdi
Prima lo trovi ma poi lo riperdi
La fiaba è antica, la strada è nuova
tanta fatica ma è lui che ti trova
Dagli la mano, non perderlo più
Ora il bambino sei tu.
ORCO
Sudicio orco porco bestiale
Faccia di lurido sporco maiale
Tu sei sbagliato, contro natura
Perché dei piccoli un grande si cura
Li ama e li nutre con il suo lavoro
Tu fai il contrario, ti nutri di loro
Lasciami libero, stupido grosso
toglimi quelle manacce di dosso
Finirai male, stanne sicuro
Perché ti mangi il futuro.

Come per incanto, in un'alchimia sapiente si sono fusi poesia sotto forma di filastrocca, potenza espressa in immagine, raffinato talento editoriale e progetto appassionato.
E il risultato che ne scaturito è questo bel libro nitido ed essenziale.
Come nitide ed essenziali sono le fiabe.
Nitide ed essenziali sono anche le rime di Bruno Tognolini, nitido ed essenziale è il taglio angoloso delle immagini di Antonella Abbatiello, nitida ed essenziale è la pagina, così come l'hanno pensata e costruita i Topipittori. Ma altrettanto nitido ed essenziale è l'intento che è sotteso a questo libro: un 'abbecedario' dell'immaginario di cui servirsi per costruire ulteriori immaginari di piccoli futuri lettori.
Lettere per costruire parole, parole per costruire storie. Storie per costruire mondi.
L'idea di partenza è stata di Anna Maria Di Giovanni, della Biblioteca Centrale Ragazzi, e di Cristina Paterlini, della Biblioteca Europea, che hanno voluto fortemente che il prezioso lavoro fatto sulla fiaba con le insegnanti delle scuole dell'infanzia che hanno partecipato al corso Leggere che piacere potesse 'dilatarsi' in qualcosa d'altro: un libro che traghettasse i suoi lettori verso l'inesauribile patrimonio rappresentato dalle Fiabe italiane curate da Italo Calvino.
Ventuno lettere di un alfabeto che si trasformano in ventuno simboli, che a loro volta alludono a un numero di fiabe ancora maggiore.


La E diventa Enigma. Enigma irrisolvibile e così grande che diventa mondo, scrive Tognolini. Un grande cerchio blu in un cielo tutto nero, così lo immagina in una felice sintesi Antonella Abbatiello. Ma l'enigma, stando alla preziosa tavola sinottica (nascosta nel risvolto di copertina) con simboli e fiabe italiane è anche quello che ne Il vaso di maggiorana, fiaba milanese, si interroga su quante siano le stelle in cielo e quante siano le foglie di maggiorana nella piantina della bella Stella Diana, che ha fatto innamorare il suo giovane dirimpettaio.
Il sentiero è aperto: leggere le lettere, leggere le filastrocche e le figure, leggere le fiabe, giocare con i simboli che le popolano.
E così, il libro, come un ideale tappeto elastico, ti assorbe in sé per poi lanciarti verso altre direzioni, verso altre storie.
Ma questo libro non è solo un abbecedario o una guida per cercatori di fiabe. E' qualcosa di molto di più. Come sempre quando più talenti si incontrano su una stessa pagina.
La parola gioca con la figura e la figura con la parola. Ma la parola gioca anche con sé stessa e così fa anche la figura. Ma la parola gioca anche con i pensieri e così fa anche la figura.

Un re che comanda e un re che domanda.

E così nella N di Notte devi lasciare che il buio ti copra


La T di un Tesoro che non riesci a trovare, ma non ti dannare e fatti coraggio perché il tesoro è nel viaggio.


Io non so se voi amiate le poesie bambine (altrimenti dette filastrocche) di Bruno Tognolini come le amo io, ma è un fatto incontestabile che esse spesso si compongano, proprio perché fatte di materia poetica, di diversi livelli di senso, via via sempre più profondi che vanno a solleticare l'anima, il nostro nocciolo più interno.
Altrettanto non so se voi abbiate amato i percorsi di ricerca di Antonella Abbatiello, come li ho amati io. I suoi passaggi dal pastello, così sfumato e rassicurante, all'acquerello, così luminoso al principio e poi sempre più inquieto, fino ad arrivare a questa immagine così tagliente, potente nei suoi colori assoluti che non permettono deroghe.
Nascosti nei suoi cassetti, così racconta lei stessa, aspettavano per uscire che qualcuno li amasse. E' bastato che i Topipittori tirassero il pomello di quel cassetto e dessero una sbirciata all'interno che, ecco, il grande sberleffo, il potente marameo di un bambino, saltasse loro al collo e si impossessasse della copertina. 

 
Il resto, talmente perfetto, pare venuto da sé, con estrema naturalezza, o quasi.

Dopo la zucca ritorna l'anello,
dopo la zeta non è mai finita
perché la fiaba è una zucca che sfama la vita.

Ciò che finisce cominci di nuovo. E allora sarà bello ricominciare.

Carla

noterella a margine: il libro che consta anche di un gioco da tavolo nascosto nella bandella di destra, ora è distribuito nelle scuole dell'infanzia di Roma, ma da marzo sarà per tutti, nelle librerie. Evviva!!

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