mercoledì 31 agosto 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL MESTIERE DI GENITORE

SEI BAMBINI D'APPARTAMENTO, Arianna Giorgia Bonazzi 
Rizzoli, 2011

NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)

"Ugo si avviò verso la porta. La mamma lo salutò con la mano. E mentre lo guardava, fermo sulla porta con il pigiamino sottobraccio, per un istante immaginò tutte le cose divertenti che avrebbe fatto il suo Ugo in giro per il mondo. «E adesso scusatemi, ho fretta» esclamò Ugo, con lo sguardo già fuori, sui lampioni, le stelle della sua rotta. «Mi aspettano anni di esplorazioni»" (p. 161)

Quando ero piccola mi è capitato più volte di desiderare di cambiare mamma. Di solito succedeva nei momenti drammatici: dopo aver litigato, dopo non essere stata capita, dopo non essere stata accontentata. Poi, con il crescere e passare del tempo, ho capito che i genitori, salvo eccezioni, sono quelli che ti capitano e che è buona cosa imparare a conviverci. E poi ai genitori si vuole bene, simpatici o antipatici che siano.
Adesso che tocca a me essere genitore, ho verificato sulla mia pelle che anche mia figlia, nonostante io cerchi di essere una buona madre, più volte ha pensato di sostituirmi, scambiarmi con qualche altra mamma. Non gliene voglio e non mi sento particolarmente frustrata. Penso che faccia parte del gioco.

Ecco: in Sei bambini d'appartamento si verifica quello che ogni bambino ha sognato almeno una volta nella vita: cambiare un genitore e trovarsene uno migliore.
In una casa a ringhiera di una grande Città vivono sei bambinetti - tre maschi e tre femmine - tra loro molto amici, legati dall'appartenza al Consiglio dei Bambini Cariati. Hanno età, storie personali e abitudini molto diverse tra loro; due cose, però, li accomunano: l'avere denti cariati per i troppi leccalecca che circolano nel palazzo e una certa insoddisfazione nei confronti delle loro mamme e/o dei loro papà.
Il più intraprendente dei sei - Manolo - con il fine recondito di scoprire un segreto di Magdalina, la bambina russa, propone a una riunione di condominio uno scambio temporaneo di famiglie. La proposta viene accettata entusiasticamente da tutti e così, bambini da una parte e genitori dall'altra, sperimentano nuove vite e abitudini. Alla fine del periodo di tre mesi, quando tutti dovrebbero riprendere il loro posto, si verifica l'inaspettato. I piccoli decidono di non tornare indietro. E ciò che era temporaneo diventa permanente.
Bel colpo di scena! Dal punto di vista narrativo, di sicuro effetto sui lettori.
Effettivamente quei genitori si sono dimostrati sempre troppo critici nei confronti dei loro figli, nella maggior parte dei casi addirittura anaffettivi. Era prevedibile che i loro bambini non ne fossero contenti. Così, a scambio avvenuto, si assiste magicamente al ribaltamento della situazione, ovvero tra nuovi genitori e nuovi figli tutto va a gonfie vele. L'unico aspetto che non mi convinceva era la totale assenza di nostalgie e malinconie, generate dalla mancanza di quel quid (avete presente il voler bene alle piume delle tue piume...) che nonostante tutto dovrebbe tenere legati genitori e figli.
A tal proposito mi ricordo il divertente e intelligente libro di Claude Ponti - il Catalogo dei genitori (Babalibri 2009) - dove tutto ruota intorno alla facoltà che si dà a ogni un bambino di potersi scegliere un genitore più confacente ai suoi desiderata. Nel Catalogo, tuttavia, accanto alle modalità di richiesta è scritto ben chiaro che è consentita, senza nessun costo aggiuntivo, la reversibilità dello scambio. Evviva: in caso di nostalgia, se uno vuole può riavere indietro la propria mamma e il proprio papà!!! Meno male.
Sebbene in Sei bambini d'appartamento non sia prevista la reversibilità dello scambio, si racconta tuttavia una cosa molto importante: per meritarsi il titolo di genitore, bisogna saperlo fare, altrimenti c'è il rischio di essere 'licenziati'. Questo libro ci dice anche che un buon genitore deve saper accettare il temporaneo (ma anche definitivo) allontanamento del proprio figlio quando questi decida di partire in 'esplorazione'. 
Ne consiglio la lettura a tutti i genitori di futuri 'bamboccioni'.

Carla

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