domenica 24 luglio 2011

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

L'AVVENTURA SI NASCONDE 
IN TUTTO CIO' CHE CI CIRCONDA

VENTI PAROLE D'AVVENTURA
Chiara Carminati, Giulia Orecchia
Rizzoli, 2011

NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni)

FUGA
[...] Hai deciso di scappare. Hai già preparato lo zaino: tenda
e sacco a pelo, una torcia, due sacchetti di patatine, la mappa
delle stelle. E via. Per le scale incontri il tuo vicino.
Pensa che tu abbia avuto una idea geniale, e vuole venire con te.
Porta anche sua cugina [...]

Cinque buone ragioni per cui trovo bello questo libro della coppia Carminati-Orecchia:
1) Chiara Carminati gioca con lo stupore (ma quando non lo fa...) per meravigliare il suo giovane lettore con le parole, a partire già dalla prima pagina quando gioca con il duplice significato della parola
venti: Venti curiosi di brezza e burrasca, venti parole fiorite in figure, venti avventure da mettere in tasca, fino ad arrivare alla narrazione-imbroglio per la parola Montagna, di cui non vi dico di più.
2) grande sensibilità dimostra anche nei brevi testi narrativi che ci raccontano le 20 parole che secondo lei hanno a che fare con l'avventura (non quella che ci si potrebbe aspettare, ma piuttosto quella quotidiana che ogni piccolino deve affrontare per arrivare in fondo alla sua giornata).
Nei testi, la Carminati arriva sempre e subito al nocciolo delle questioni, non è mai inutilmente descrittiva o didascalica, anzi spesso è inaspettata. Con testi serrati racconta scenari conosciuti, li racconta come osservatrice discreta, dando voce ai pensieri serissimi che possono essere quelli di un bambino. L'altra grande sua capacità sta nel meravigliare il lettore sul finale, sempre a sorpresa (a tal punto che devi girare la pagina per leggerlo). Ad esso si aggiunge, colpo di teatro ulteriore, un breve verso di poesia che - come tale - racchiude in sé il senso profondo dell'intero percorso narrativo. Tale rima sembra essere quasi una formula magica da ripetere per sé all'occorrenza.
3) Intelligente è la scelta delle parole che non si rivelano mai scontate. Evocano tutte luoghi, momenti, oggetti o circostanze che sono molto legate all'immaginario di un bambino 'avventuroso', pur essendo tutte legate alla realtà quotidiana: niente stereotipi facili, tipo mostri o luoghi esotici, ma piuttosto il sipario di un teatro e i banchi di un mercato, o un libro o una lettera in arrivo.
4) Le illustrazioni di Giulia Orecchia (che mi piace, ma non sempre) sono in grande sintonia con il testo. Sembra suggerire, nella scelta dei soggetti da illustrare e nelle prospettive di visione, una lettura mai scontata, frutto di un pensiero divergente, dando così una lettura molto personale del testo. Per la parola
Cantina, per es., compaiono solo due grandi occhioni che scrutano il gran buio, per la parola Teatro si vede solo un grande sipario rosso che si scosta leggermente per far vedere il grande buio spaventoso della sala che aspetta (andate a vedere che bella soluzione trova per illustrare la parola ospedale...).
Con la tecnica del collage (per intenderci quella che rappresenta la cifra di Eric Carle) usa colori forti ed evocativi: alcuni rossi prodigiosi, alludo al pesce della parola
Sassi o arancione con un turchese brillante della parola Albero.
5)
last but not least, la cura di grafica, composizione di testi e immagini, formato, copertina con inserti lucidi che peraltro si erano già visti nel Manuale di buone maniere dello scorso anno. L'unica cosa che non mi fa impazzire è l'immagine di copertina, quella sì un po' scontata. Ma se giro presto la pagina, la dimentico subito.

Carla

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